Capita a volte di smarrire qualche cosa….
A chi non è successo? Per esempio mentre seduti su di una panchina al parco o in riva al mare, osservando il panorama, distrattamente appoggiamo gli occhiali, un pacchetto di sigarette, o sempre per distrazione lasciamo il portafogli o la borsetta su un bancone di un negozio, o addirittura le chiavi di casa e poi, andiamo via, convinti di avere preso tutto, solo per poi accorgersi strada facendo che qualche cosa manca all’appello e subito facciamo mente locale su cosa..!!!
Ecco…io sono uno di quelli, ho da poco smarrito qualche cosa, ma che cosa di preciso ancora non lo so, eppure ho la netta sensazione che così non sono a posto, qual’cosa manca..!!
Subito frugo nelle tasche in cerca delle chiavi della macchina o dell’appartamento e noto con piacere che quelle ci sono, allora porto la mano sulla tasca posteriore in cerca del portafogli, ed è ancora li. …. ma allora..!!! cosa ho dimenticato?…o meglio…cosa ho perso?
All’improvviso, mi torna in mente un film che avevo visto tanto tempo fa e che mi era piaciuto moltissimo, magari l’avrete visto anche voi, si intitola “ La leggenda di Bagger Vance “grande regia di Robert Redford ed un cast eccezionale con Matt Damon e Will Smith.
Narra la storia di Rannulph Junuh, che appena ritornato al suo paese viene quasi obbligato a partecipare al prestigioso torneo di golf di Savannah….all’inizio sconfortato e svuotato, rifiuta.
Lui…(Mat Damon) ex giocatore di golf segnato dalle ferite della Prima guerra mondiale, troppo disilluso dalla vita, anche per aver voglia di impegnarsi nel gioco del golf , deve trovare a tutti i costi il suo swing perduto, per poter avere almeno una chance per ricominciare e lo ritrova grazie alle parole del suo strano caddy, Bagger Vance, appunto.
Il film si accentra tutto su questa grande partita che altro non è che una metafora: la voglia di lottare anche quando tutto sembra perduto, la solidarietà, l’onestà e l’eroismo.
E allora ripenso alla mia vita, Io… 46 anni, separato da due.. ho portato avanti per quasi un anno e mezzo una relazione con un donna sposata e con figli.
Di solito chi esce da una storia matrimoniale o simile, mal si adatta a “rifarsi” una vita, a meno che non si innamori come un pazzo.
Ed è quello che è successo a me.., senza mai essere stato innamorato un solo giorno di mia moglie, ho conosciuto l’amore, quello vero, per intenderci, quello con la A maiuscola, che mi ha fatto battere il cuore come un sedicenne. All’inizio tutto bene, ma poi quando questa storia mi ha avvolto come in un bozzolo, sono cominciati i problemi.
Pur sentendoci quasi tutti i giorni, ero sempre più solo. Non c’era mai domenica per me, né sabati, né Natali, né feste comandate.
L’amore ha bisogno anche di contatto, non solo di telefonate o serate in motel o B/B.
Ha bisogno di passeggiate all’aria aperta, tenersi per mano in mezzo alla gente, guardare le stelle insieme o stare in casa accoccolati davanti alla televisione come due scemi, vale a dire il normale
conoscersi, frequentarsi, viversi, affrontare le situazioni insieme e non a distanza, dove ognuno le vive con le proprie verità o il proprio vissuto…che certo non rendono facile il rapporto da amanti.
Non siamo perfetti e qualche errore chi più o chi meno lo facciamo tutti, ma chissà perché se fai degli errori come amante, non ti vengono perdonati.
No..!!! in quel caso si deve essere perfetti, altrimenti non sei la persona adatta per creare un futuro insieme e l’epilogo è essere lasciati, magari con la motivazione “…Ora non ho la forza per affrontare la mia separazione e darti quello che meriti, cioè tutta me stessa, ho bisogno di tranquillità e serenità per poter fare un passo simile, ma se tu non riesci a darmi questa forza e se non sai aspettarmi!!! Beh…!!!…forse non siamo fatti per stare insieme..”
E’una balla, scusatemi, o forse non è vero amore, non si può demandare al comportamento all’amante la responsabilità delle proprie scelte, io quando mi sono separato, non avevo nessuna pronta a ricevermi fuori dalla porta ed accogliermi tra le sue braccia.
La verità è che si ha solo paura di mettersi in gioco, il rischio è che può succedere di accorgersi che poi non si è fatti l’uno per l’altra, ma per saperlo si deve avere la forza di provare, di rischiare, cosa che molti/e , preferiscono aspettare per essere sicuri. Sicuri di che? sicuri di cosa poi?
Quando ho sposato mia moglie, ero sicuro che fosse la persona giusta con cui avrei passato la mia vita, eppure dopo sedici anni di matrimonio ci siamo ritrovati come due estranei in casa, per cui, non si può essere sicuri di nulla, bisogna solo avere la voglia e la forza di provarci ed eventualmente prendere atto e coscienza che se le cose non vanno, riconoscere che forse non si era fatti per stare insieme.
Ecco…!!! adesso so perché non mi sento a posto, ora ho capito..!!!, ora so che cosa ho perso e che non ritrovo più, anch’io come il protagonista del film, ho perduto il mio Swing.
Non è un oggetto di uso comune, non è nulla di materiale, ma è quel qualcosa che ci rende UNICI e in armonia con noi stessi..il nostro Swing..Il quale tradotto nella nostra lingua significa ritmo “saltellante” (o “dondolante”, appunto swing in inglese) …
Ora capisco perché in questi giorni non mi sentivo a posto come appunto se avessi smarrito qualche cosa di importante, fondamentalmente perché non mi sono voluto abbastanza bene e ho lasciato che altri prendessero in mano la mia vita, affidando a loro i miei sogni e le mie aspettative…
Sono giorni che mi sento così, sono giorni che piango e mi rattristo per quel qualcosa che ho perso,
“…Ma chi….chi può permettersi di sbilanciare la tua vita, prendersi i tuoi sentimenti più belli, le tue ore così preziose…? Non è possibile barattare una storia d’amore con una falsa fotocopia…. nessuno mai ha il diritto di farci così male. ”
Così ho ritrovato finalmente quello che avevo perso, ho ritrovato il mio ritmo o meglio il mio equilibrio…ho ritrovato il mio Swing..
Come nel film…questa notte…anch’io ho trovato nel giardino di casa un personaggio come “Bagger Vance” che mi ha saputo ridare la voglia di ricominciare, parlandomi della forza d’animo e delle capacità interiori.
Grazie mio “Bagger Vance…” …questa la dedico a te……
(Stefano A.)