Quel disegno
su quell’albero dal ramo ricurvo
forse un incauto impegno
per metterlo in salvo.
Stelle ferite…rinate
fronde perse…ritrovate
fili d’erba ancor verdi
gioia e tormenti
E gli occhi…
quelli si, parlano ancora
in copertina..come allora
vi si legge un fiume di parole
linguaggio dell’amore…
Non era maggio
non era sera
il primo messaggio…
in primavera
Ora aspetto l’aurora
so di non esser sola
la notte non so più dormire
la mente non smette di vagare
Se ancor ci fosse quel tepore
nella sperduta e ostile foresta
più facile.. affrontare la tempesta
senza il sole..si muore…