Occorre ritrovare la lingua universale.
Occorre parlare d’amore.
Parlare d’amore a un neonato!
Sì! Parlare d’amore. Non è forse questa la lingua che parla l’intera natura?
Per farsi capire dal neonato occorre parlare il linguaggio degli amanti.
Degli amanti!
Sì, degli amanti!
E cos’è che dicono gli amanti?
Non si parlano: si toccano.
Sono timidi, pudichi. Per toccarsi, per accarezzarsi, vanno a mettersinel buio. Spengono la luce. Oppure semplicemente chiudono gli occhi.
Rifanno la notte intorno a sé. La notte degli altri sensi. Per non essere più altro che tatto.
Nelle tenebre ritrovate si toccano.
Si palpano, si sfiorano.
Si circondano con le loro braccia.
Rifanno intorno a sé la carne, l’antica prigione.
Non fanno alcun rumore.
Le parole son talmente inutili.
Al massimo si sentono gemere di piacere.
Sono le loro mani a parlare. Sono i loro corpi a capire. I loro respiri che si mescolano ed esplodono di gioia.
Ecco cosa occorre al neonato. Ecco che cosa capisce. Ecco come parlargli. Toccandolo, accarezzandolo. Secondo il suo respiro.
(F.Leboyer)
***
Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato?
Domandò il bambino a sua madre.
Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose:
tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio,
tu eri il Suo desiderio.
Tu eri nelle bambole della mia infanzia,
in tutte le mie speranze,
in tutti i miei amori, nella mia vita,
nella vita di mia madre,
tu hai vissuto.
Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa
ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo,
e mentre contemplo il tuo viso, l’onda del mistero mi sommerge
perché tu che appartieni a tutti,
tu mi sei stato donato.
E per paura che tu fugga via
ti tengo stretto nel mio cuore.
Quale magia ha dunque affidato il tesoro
del mondo nelle mie esili braccia?
Tagore
***
Dolce bambino
che hai appena aperto gli occhi
verso un Mondo difficile, ma pieno di bellezze,
sappi che la più grande fra queste bellezze
è la tua mamma.
Non ci sarà fiore, panorama, sole
più bello di colei che ti ha donato la vita.
La mamma ha un profumo che senti da lontano
e avverti subito la tenerezza dentro di te.
La mamma ti stringerà a se
fino a quando volerà in cielo e tu
non potrai fare più niente per trattenerla con te.
La mamma è talmente importante
da cercarla in ogni momento della tua vita,
bello, brutto, difficile
perché sai che lei non ti abbandona.
Sai che lei ti perdona uno sgarbo, un errore,
sai che un abbraccio o una carezza
non mancheranno mai per te.
Lei nasconderà i suoi dolori per sorriderti,
darti coraggio e fiducia.
Ti accorgerai, con gli anni, che ti mancherà,
che avrai paura di perderla, che ha bisogno di te,
che, ovunque andrai, lei sarà con te,
la porterai nel cuore.
Ora che hai aperto gli occhi
non deludere la tua mamma,
non la abbandonare
e donale tanto amore
più che ci riesci,
fino alla fine.
cit.
****
Signore, ti prego per mio figlio.
E’ nato nuovo come pagina tutta bianca.
Nessuno vi scarabocchi sopra:
non i compagni, non la scuola,
non la televisione…
E’ nato col viso pieno d’anima.
Nessuno gli rubi il sorriso.
E’ nato originale, unico, irripetibile.
Conservi sempre la sua mente per pensare
il suo cuore per amare.
E’ nato pieno di voglia di vivere.
Mai perda la grinta
per attaccare la vita e non subirla.
E’ nato aperto a Te.
Nessuno gli sbarri la strada,
nessuno gli rubi la bussola.
E’ nato prezioso.
Perché più figlio Tuo che mio.
Custodiscilo, Signore,
e amalo
come sai amare Tu,
Padre mio e Padre suo:
Padre nostro che sei nei cieli
e in terra vivi
nel cuore nuovo
di ogni bimbo che al mondo doni.
cit.
***
i figli sono le risposte che la vita dona ad ognuno di noi.
Sono loro l’essenza del vostro sorriso.
Sono sangue e carne della vostra carne
ma non il vostro sangue e la vostra carne.
Loro sono i figli e le figlie della fame che la vita ha di se stessa.
Attraverso di voi giungono, ma non da voi.
E benché vivano con voi, non vi appartengono.
Affidategli tutto il vostro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi:
La vita è una strada che sempre procede in avanti e mai si ferma sul passato.
Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono stati scoccati in avanti.
È l’Arciere che guarda il bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell’Arciere;
Poiché come ama egli il volo della freccia, così ama la fermezza dell’arco.
Gibran