BORGO DI MARE – Aurora Foscari
Seduto sui gradini del tramonto,
con gesti lenti
di ricordi e di sale,
rammaglia le sue reti
un pescatore.
Radente, il sole,
con dita d’oro e vino,
fruga tra le strade e i viottoli
del paesaggio di rughe sul volto,
inseguendo
scie di mare, e gabbiani,
e vele e vento.
Rammaglia…
e le sue dita cotte da tanti soli
si muovono,
a ricomporre i nodi
lacerati
della rete,
a ricomporre i nodi
lacerati
della vita…
Si muovono sicure, le sue dita,
poi si fermano,
esitano
come alla soglia di un dolore…
riprendono,
mentre i sole addolcisce i suoi raggi
a carezzare
la silenziosa canuta
solitudine.
Alza un istante
il volto,
il pescatore.
Lì dove il mare
sfuma nel cielo tinto
di vino e sangue
il suo sguardo si perde,
e nei suoi occhi
si gonfiano le vele
dell’andare,
spirano i venti,
si frangono le onde.
Un istante di viaggi
e di voci,
e di mare che si tinge del giorno
e della notte.
Poi
le palpebre si abbassano
su un fugace bagliore.
E le sue dita
tornano a rammagliare…
©Aurora Foscari
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