vivere
Nulla di più vero e genuino potrebbe essere detto a consolidare il connubio che da sempre affianca vita e viaggio:
Non c’è strada che porti alla felicità: la felicità è la strada.
Buddha
Vivere in Asia lo considero un privilegio, vivere in Thailandia una grazia inattesa.
Sono partito senza sapere la meta, consapevole che la strada che stavo percorrendo mi avrebbe portato lontano facendomi abbandonare le certezze e stabilità accumulate nel corso di una vita. La consapevolezza d’inseguire comunque un sogno e scoprire, giorno dopo giorno, che fra la strada percorsa e la meta tanto ambita non c’era differenza.
Arrivare in uno splendido albergo di Hong Kong o in una semplice guesthouse di Siem Reap non fa molta differenza quando la stanza che ci ospita è solo il rifugio temporaneo di una notte. Le strade polverose delle campagne aride di una Cambogia in affannosa rincorsa della modernità e le inquinate vie trafficate di un’ultramoderna Bangkok sono dei semplici sentieri che percorro ogni giorno in una quotidianità che mi consente di mettermi in discussione, apprendere, vivere.
E’ incrociando lo sguardo d’impenetrabili occhi a mandorla, ascoltando suoni di lingue misteriose, abbracciando filosofie dalle radici antichissime, gustando pietanze dai sapori stimolanti che mi sento fortunato. Faccio ovviamente i conti con la nostalgia, con la lontananza e la consapevolezza che una strada ne sta escludendo un’altra. Ma non per questo continuo a guardare indietro, non per questo ho lasciato dei capisaldi per costruirmene altri.
Lascio tracce sparse qua e là, frammenti spesso sconclusionati di una vita da espatriato che mi sono cucito addosso, pensieri e parole che forse nessuno potrà capire ma che sono il mio modo di gridare al mondo che vale la pena vivere fino in fondo la strada che stiamo percorrendo. Inutile affannarsi a cercare altrove la felicità. La felicità è accanto a noi, basta saperla riconoscere.
E se “ogni viaggio ha valore quando al momento della partenza il cuore e’ pieno di ricordi e gli occhi sono lucidi al dover salutare chi si lascia” è tornare a casa che dona significato profondo al peregrinare.
E la vita continua, trova mille ostacoli ma continua, ci sbatti la testa ostinatamente, ma non s’arresta comunque. Tutti i giorni ti presenta il conto, ti mette alla prova fino allo sfinimento, fino a quando non hai più voglia di reagire e decidi di lasciarti andare dove vuole Lei. Ma dove ti porterà? Che importa? Ormai mi guardo indietro e la vedo lì piena di curve, di salite, scoscese, di zone buie e precipizi; solo ogni tanto si vede un raggio di sole, ma è lontano e non distinguo più quando l’ho vissuto.
Per tutti quelli che si sentono indignati, oltraggiati, schifati dalla politica in genere
Per tutti quelli che che sono stanchi di un sistema che non conosce più il significato della parola meritocrazia
Per tutti quelli che hanno ricevuto mille porte in faccia, ma che vedono in altrettante porte chiuse delle opportunità irrinunciabili a cui non possono fare a meno di bussare.
Per tutti quelli che sanno apprezzare ciò che hanno, senza rinunciare ad una sana ambizione.
Per tutti quelli che nonostante le mille delusioni subite, vogliono ancora innamorarsi, perché innamorati dell’amore.
Se cerchi troppo attentamente le ragioni della tua felicità,
potresti scoprire che non hai alcun motivo per essere felice
e divenire triste per questo.
Chi beneficia dell’autentica felicità,
non ne conosce le origini e ne si interroga su esse.
Essere felici senza aver motivo di esserlo è da folli?
Ma in fondo la felicità non è altro che un attimo di follia,
ed allora sii felice di questa tua follia,
perché essa stessa è l’essenza della felicità.
Impara a cogliere ogni particolare,
ad apprezzare ogni dettaglio, anche il più insignificante,
perché la felicità è racchiusa nelle piccole cose di ogni giorno.
Ricorda, quando sei felice, non chiederti mai il perché della tua felicità,
ma vivila fino in fondo, amplificala e trasmettila a chi ti sta intorno,
essa serve a darci la forza per affrontare i dolori futuri,
alleviando le pene di quelli passati.
Amo, chi è ancora capace di sognare e di lottare affinché i suoi sogni divengano realtà.
Amo, chi è ancora capace di donare senza aspettarsi nulla in cambio
Amo, chi è ancora capace di vedere il lato buono anche nelle persone e nelle situazioni più negative
Amo, chi è ancora capace di commuoversi davanti al sorriso di un bambino
Amo, chi è ancora capace di innamorarsi follemente pur avendo sofferto terribilmente per amore
Amo, chi è ancora capace di ascoltare e di capire quello che provi al di la di quello che tu hai detto
Amo, chi è ancora capace di vedere oltre a quello che i suoi occhi vedono e di sentire oltre ciò che le sue orecchie odono
Amo, chi è ancora capace di vedere il mondo con la curiosità di un bambino e la saggezza di un vecchio
Amo, chi è ancora capace di alleviare il dolore altrui pur avendo l’inferno dentro
Amo, chi è ancora capace di ammettere i propri sbagli, perdonando quelli altrui
Semplicemente Amo chi è capace di Amare,donando Amore incondizionatamente.