Voglio imparare ogni giorno ad essere povero di cose ma piena di energia inventiva, guerriero quando occorre ma delicato nei confronti del creato…
Voglio crescere tra abbracci di sole e carezze di luna,e delle strade voglio notare solo i bordi fioriti, di un campo di fiori farmene letto. Voglio avere come obiettivi segnali di verità, presagi di bellezza,espansioni del cuore. La terra promessa è un terreno di incontro di semi diversi, un luogo di scambio di idee ed esperienze, di ricerca di affinità di sviluppo e di qualità, dove non si scambia la filosofia con la pubblicità, né la ricerca con il tornaconto, si adopera una politica del sorriso e della condivisione, trae la sua energia da una visione di “primavera” che è qui per essere vista,colta e goduta.
Sono scelte di vita e impegni concreti. Il mio è dissenso che non cerca consenso. E’ visione che si realizza,è augurio di prosperità, un itinerario che scelgo per il mio viaggio chiamato “vita”….© Mayra G Louis
Verità
Non ricordo con sicurezza quando ci baciammo la prima volta. Nella mia fantasia era già successo infinite volte. Forse quella sera sotto il portone di casa mia, dopo la cena con le ostriche e il vino bianco. Sì, forse quella sera in cui, per la prima volta, mi chiedesti di salire.
Mi ricordo con esattezza, però, quando ho sentito, per la prima volta, che non avrei mai più amato nessuno dopo di te.
Pioveva. Come stasera. Un sabato qualunque nella capitale. Un sabato pomeriggio di shopping in uno dei tanti affollati centri commerciali, in compagnia di una coppia di amici, quelli che ci avevano fatto incontrare. Poi la corsa nel parcheggio sotto la pioggia, senza ombrelli.
Seduti sul sedile posteriore dell’auto, in coda per uscire dal parcheggio, ridevamo come ragazzini e non riuscivo a smettere di guardare i tuoi bellissimi occhi neri. Allungai una mano per spostarti dalla fronte un ricciolo bagnato, con un gesto che si trasformò in una lieve, impercettibile carezza, un gesto con cui mi consegnai completamente nelle tue mani.
E mi ricordo con esattezza la prima volta che le tue mani mi sfiorarono con delicatezza, infilandosi sotto la mia maglietta.
Non ricordo, invece, cosa c’eravamo andati a fare a Napoli quella domenica, forse a prendere le sfogliatelle calde da Scaturchio. Ricordo, però, il viaggio di ritorno in autostrada e il momento in cui scelsi quel luogo così poco romantico per dirti: “Ti amo.”
La felicità mista a terrore che lessi nei tuoi occhi l’avrei rivista ancora molte volte durante la nostra storia. E adesso che ci penso, l’ho rivista anche l’altra sera, l’ultima sera.
Quella notte mi sdraiai su di te, nel mio letto e dissi: “Guarda, sono proprio della tua misura.” Mi volevi ma avevi paura. Lo sentivo che avevi paura. Ti controllavi, non volevi lasciarti andare. Chi ti aveva fatto così male da farti tenere così lontano dall’amore?
La tua dolcissima
A volte diciamo la verità perchè è tutto ciò che ci rimane da dire, GREY’S ANATOMY
A volte diciamo la verità perchè è tutto ciò che ci rimane da dire. A volte diciamo la verità perchè abbiamo bisogno di dirla ad alta voce per sentirla noi stessi. E a volte diciamo la verità perchè non possiamo fare altrimenti. E a volte lo diciamo agli altri perchè gliela dobbiamo. E’ il minimo che possiamo fare.
Dal Telefilm “Grey’s Anatomy”
D’un colpo, ogni cosa è cambiata, il tono, l’aria, non si sa che pensare, chi ascoltare. Quasi che per tutta la vita ti avessero condotto per mano come una bambina e, a un tratto, ti avessero lasciato: impara a camminare da sola. E non c’è nessuno intorno. Allora ci si vorrebbe poter affidare all’essenziale, alla forza della vita o alla bellezza o alla verità, perchè esse ti dirigano in modo sicuro e senza riserve più di quanto non avvenisse nela solita vita di sempre, ora tramontata e lontana.
Boris Pasternak, da “Dottor Zivago”