tanya Bì
Eppure guardando lassù, mi chiedo com’ è possibile, che sotto un Cielo così meraviglioso, possano esserci uomini capaci di calpestarsi gli uni con gli altri. Ed è per questo che in mezzo a tanta slealtà, scelgo di posare lo sguardo su quelle “pennellate” di Luce che si distinguono con la loro semplicità, dal resto dell’ umanità.
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Troppo goffo, troppo impacciato, pieno di insicurezze, troppe. Quando ero piccola, non sapevo mai dove “mettermi” per non dare fastidio, e non correvo veloce come gli altri mentre si giocava a nascondino. Così scappavo in camera mia, e a nascondino ci giocavo da sola. Si, mi nascondevo sotto le coperte e cominciavo a contare. E contavo, contavo, contavo fino a mille per addormentarmi, e magari svegliarmi “diversa”. Sarebbe stato bello aprire gli occhi e trovare finalmente un amico/a accanto a me. Qualcuno che dal cortile, si fosse preso la briga di fare tre rampe di scale per venirmi a cercare. E invece no. Uscivo dalle coperte, ed eravamo sempre soli, io e tutti i miei chili. Mi guardavo allo specchio, e puntualmente non cambiava mai nulla.
Io ero sempre “la stessa”. Quella che rimaneva sempre un passo indietro da tutti. Quella che si sentiva ingombrante anche dentro a una stanza vuota. Quella che sull’ altalena non ci stava, e doveva spingere a turno tutti gli altri. Quella che rideva, ma che avrebbe tanto voluto piangere, e che invece faceva finta di divertirsi, anche quando gli altri ridevano di lei. Quella che non poteva scambiarsi i vestiti con le amiche, e allora lo faceva con le bambole. Quella che non poteva dare consigli sull’ amore, perchè un bacio non lo aveva ricevuto mai. Quella che se ne stava in un angolo, ad ascoltare e fantasticare sugli amori degli altri. Quella che, le lettere profumate e piene di cuori, non erano mai per lei. Ecco, io ero “quella”. E lo sono tutt’ ora, e sono orgogliosa finalmente di quella bambina, che ora è una donna ed ha imparato ad amarsi.
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Sognare fa bene, fa parte di noi stessi. E’ fantasia allo stato puro. Sognare ad occhi aperti, rende tutto un pò più perfetto. Possiamo farlo un numero infinito di volte, fruirne quando vogliamo..ci si perde lì dentro, e quel “lì dentro” io lo definisco uno stato di grazia. Dove sai che nulla può farti del male, dove niente e nessuno può entrare ad interrompere quel sogno, quelle speranze o quella storia finita male a cui tu cerchi di dare un lieto fine. Ognuno di noi ha il diritto di sognare. Io ne ho il diritto. Tu ne hai il diritto, e anche “loro” ne hanno..tutti hanno il diritto di farlo, ed è prorio così che ho imparato a volare.
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Guardarsi negli occhi, è un pò come toccarsi. Lo sguardo è un ritrovarsi l’ uno difronte all’ altro, senza alcuna parola ad interrompere. E’ quel sentirsi addosso dal vivo, un percepirsi in silenzio, un impagabile scambio di emozioni difficili da trattenere, dove tutto lo spazio attorno diventa un unico rettilineo. Lo sguardo, credo sia il contatto di tutto, un contatto che va oltre ogni superficie, ci penetra in noi stessi e quando lo si incrocia, non si può più mentire.
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Due cuori non si incontrano per caso. Quando l’ Amore ci raggiunge, quando questo ” folle ” sentimento entra nella nostra vita, lo fa senza chiedere il permesso..c’è sempre una fessura, un piccolo spazio aperto in noi, ed è li che due anime si riconoscono. Si, in quel momento senti che tutto il tuo mondo prende la giusta forma dentro al cuore, perchè l’amore s’ impossessa di tutto, l’ Amore è vita nella vita stessa e inevitabilmente ci pervade in ogni direzione.
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