Sorriso
Non avere paura del buio, non ne hai motivo, ogni strada che prenderai, tu, avrai la forza di illuminarla con il tuo sorriso, e se non hai un sorriso cerca di disegnartene uno in fretta sul viso, perchè la vita, li fuori, aspetta soltanto te.
Non ascoltare quel che la gente ti dice, vivi come vuoi tu, e non chiedere permessi a nessuno, non nascondere mai il tuo modo di essere, non farlo, rendi questo mondo diverso e colorato, non soffrire se qualcuno ride di te, non ti abbattere, se nessuno crede in te, non distruggerti, se qualcuno cerca di bruciare i tuoi desideri, tu hai quell’arma che nessuno ha più, il brivido che il cuore ti regala ogni volta che tu, disegni un sorriso.
Sei capace, tu puoi farlo, ed ogni nuvola che guarderai sorriderà, loro lo fanno sempre, così come i fiori, gli alberi, gli animali che incontri, loro ridono, e aspettano anche te, per condividere insieme questo mondo che molti hanno perso, questo mondo, che tutti hanno abbandonato, tu invece, ricollegati ad esso, e vedrai, che ogni tuo desiderio sarà creato…
Ed ogni tuo sorriso, illuminerà il buio dei tuoi pensieri.
(Ejay Ivan Lac)
Il riso abbonda nella bocca degli intelligenti; quella degli imbecilli è piena di parole serissime.
Ardengo Soffici, Giornale di bordo
***
L’abbondanza genera fastidio.
Tito Livio
***
Non c’è nulla di così ingombrante, di così disgustoso come l’abbondanza. Michel de Montaigne
***
La vera abbondanza, la copiosità paradisiaca, sta al di fuori del tempo.
Ernst Jünger
***
Un matrimonio è un corno dell’abbondanza e un’abbondanza di corna.
Frédéric Dard, Le parole appuntate di San Antonio
***
chiunque ogni giorno vede l’abbondanza fluire e fermarsi (per voi nelle mani sbagliate!) e rifluire nuovamente. Un antico proverbio dice che l’acqua va al mare. Questo è sempre vero. Se concentriamo la nostra attenzione sull’abbondanza attireremo abbondanza nella vita; ma se ci concentriamo sulla scarsità è questa che attiriamo. Concentrarsi con un Atteggiamento Mentale Positivo verso la prosperità e l’abbondanza, ci permette di essere partecipi del flusso della ricchezza; ma bisogna impegnarsi con l’AMP (atteggiamento mentale positivo).
le leggi dell’abbondanza
***
Dall’inizio dei tempi i filosofi ed i mistici, hanno parlato della naturale abbondanza del nostro pianeta. Una delle lezioni più importanti che dobbiamo apprendere nella vita, è riuscire a percepire l’abbondanza ed avere la consapevolezza che una parte di questa ci spetta. Un semplice esercizio per riuscirci è quello di concentrarci sulla rigogliosità della natura; apprezzate un campo di grano prima della mietitura con le sue innumerevoli spighe ondeggianti al sole; o l’abbondanza di un frutteto di mele in autunno o l’immensità di colori di un giardino fiorito. Esercitarsi ad osservare ed apprezzare la prosperità dell’Universo è il primo passo per prenderne coscienza e per chiedere la parte che ci spetta. Voglio farvi un altro esempio per meglio spiegarmi. Se vivete in un luogo poco illuminato, alzate gli occhi al cielo in una serata limpida e serena, e contate le stelle……si sono infinite così come l’universo e come l’abbondanza di cui siamo compartecipi.
le leggi dell’abbondanza
***
All’abbondanza di beni e di servizi disponibili in alcune parti del mondo, soprattutto nel Nord sviluppato, corrisponde nel Sud un inammissibile ritardo, ed è proprio in questa fascia geo-politica che vive la maggior parte del genere umano.
Giovanni Paolo II
***
Pensa alla carestia nel tempo dell’abbondanza; alla povertà e all’indigenza nei giorni di ricchezza.
Siracide
***
Lo stato di diseguaglianza tra uomini e popoli non soltanto perdura, ma aumenta. Avviene tuttora che accanto a coloro che sono agiati e vivono nell’abbondanza, esistono quelli che vivono nell’indigenza, soffrono la miseria e spesso addirittura muoiono di fame; e il loro numero raggiunge decine e centinaia di milioni. È per questo che l’inquietudine morale è destinata a divenire ancor più profonda.
Giovanni Paolo II
***
La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà. La scienza ci ha trasformato in cinici, l’avidità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità. Più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità, la vita è violenza e tutto è perduto.
Charlie Chaplin, Il grande dittatore
***
Nella vita abbondano i maschi, ma scarseggiano gli uomini.
Bette Davis
***
l bisogno e la privazione generano il dolore; per contro la sicurezza e l’abbondanza provocano la noia.
Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena
***
Quattro cose vogliono misura abbondante: l’amore, il vino, l’ira e la maldicenza.
Proverbio
***
Vorrei stringerti, forte e dolcemente, fra le mie braccia
con il viso e i capelli tuoi sul mio petto;
gli occhi chiusi a perdersi nel conforto di quell’abbraccio,
al riparo dalle ingiustizie del mondo.
Vorrei che tu cercassi quell’abbraccio abbandonandoti fiduciosa.
Vorrei accarezzarti mentre i tuoi occhi mi sorridono e si perdono nei miei, e in quel momento, nulla esiste, solo noi.
Vorrei essere per te, il porto sicuro dove rifugiarti, sempre, non solo durante la tempesta.
Vorrei essere il tuo ombrello quando piove,
la tua coperta quando fa freddo.
Vorrei sentire battere il tuo cuore quando mi avvicino
e trovare in premio, ad accogliermi, le tue labbra.
Vorrei guardarti mentre dormi, sicuro che i tuoi sogni sono pieni di me
e vedere illuminarsi il tuo viso.
Nulla deve turbarti perché il sorriso non abbia mai a lasciare il tuo viso.
Questa, la mia ricompensa, sapere che mi guarderai sempre con quel dolce sorriso, amandomi come io ti amo e non lasciando mai le mie braccia vuote, senza te.
“A quel punto invece, compresi
che ognuno sta in mezzo agli altri.
Ognuno deve capire, curare e definire il proprio
mondo interiore e deve però ricordare anche
che quello degli altri è in fondo un mondo simile,
in quanto tutti provano allo stesso modo
la gioia ed il sorriso, il dolore e il pianto. Anche
se ognuno vede e vive le situazioni della sua
vita e le sue aspettative in maniere e intensità
diverse, anche se ognuno mostra e intercambia
facciate diverse”.
“L’amuleto dell’essere” di Gaetano Barreca
Sfuggire dalla realtà per affrontarla, Gaetano Barreca
Ed è da quel caldo giorno dell’estate 1997,
all’età di 22 anni, che iniziai ad usare questo
amuleto per entrare in un mondo tutto mio,
chiamato “Khepri”, un luogo dove rifugiarmi
e dove combattere il male del mondo, della realtà,
dove rigenerarmi per affrontare il presente.
Quando mi stendo sul letto e leggo il rituale
sacro posto sul retro dello scarabeo immagino
che da quest’ultimo partano delle bende che
avvolgono il mio corpo, mummificandomi.
È allora che inizia la mia lotta interiore, è in
tal modo che ho fatto diventare Khepri parte
integrante di me, generando il mio mondo interiore”.
Da “L’amuleto dell’essere” di Gaetano Barreca