Non si è mai soli nell’immensità di un oceano di sabbia
Sergio Bambarén, L’ECO DEL DESERTO
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Non mi stanco mai di ripetere che dobbiamo ringraziare chi ha cambiato la nostra esistenza e perdonare chi ci ha fatto del male, prima che lasci questo mondo. Io l’ho fatto con mia madre per l’amore puro e incondizionato che mi ha sempre profuso a piene mani, e con mio padre per aver condiviso con me la sua saggezza. Insieme, mi hanno fatto il dono meraviglioso della vita e di un’infanzia felice. In particolare, li ammirerò sempre per avermi cresciuto come una persona che vive seguendo i propri principi, considerando in qualunque frangente l’onestà e l’attenzione per gli altri. Mi hanno aiutato a spiegare le ali e a volare verso i miei sogni, rispettando le mie scelte anche quando ero giovane e inesperto e, davanti a una mia decisione sbagliata, erano lì pronti a tendermi la mano per rimettermi in piedi, senza mai giudicare le mie azioni. Mi permettevano di cadere e imparare la lezione, e mi aiutavano a rialzarmi e a ritrovare l’orientamento. Era giusto che sapessero quanto gli fossi grato per tutto questo. Perciò fate come vi dico. Non aspettate che sia troppo tardi. Siamo soliti rendere omaggio a chi ormai non c’è più con monumenti o lapidi commemorative. Ma credetemi, se esprimete riconoscenza alle persone che amate quando sono ancora vive, guardandole in faccia , sarete ricompensati dal sorriso più sincero che potrete ricevere.
Sergio Bambarén, L’ECO DEL DESERTO
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Fui felice di trovare mio padre in forma, sereno e allegro come sempre. Trascorremmo diversi giorni insieme, facendo lunghe e animate conversazioni davanti a una buona tazza di caffè. Dice di non ricordare la sua età, perchè come me, non si preoccupa del passare degli anni: vive cogliendo i doni che gli vengono offerti e prendendosi il tempo per contemplare la bellezza del mondo che, inevitabilmente sfugge a uno sguardo frettoloso. Quando arrivò il momento di salutarci, lo baciai sulla guancia, gli ripetei quanto bene gli volevo e ancora una volta lo ringraziai per avermi sempre lasciato essere me stesso. Lui sorrise e mi fissò negli occhi, senza pronunciare una parola. Non ce n’era bisogno: I nostri cuori avevano già detto tutto.
Sergio Bambarén, L’ECO DEL DESERTO
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Mio padre è una persona davvero speciale. E’ un uomo energico, curioso come un bambino e allo stesso tempo saggio, di quella saggezza che deriva dall’esperienza. […] Io penso che la sua virtù più grande sia la capacità di ascoltare gli altri. Non si limita a stare a sentire quello che dicono, lui fa uno sforzo per capire ciò che le persone vogliono davvero esprimere, , e c’è una sostanziale differenza tra le due cose. Così dimostra il suo interesse per il prossimo.
Sergio Bambarén, L’ECO DEL DESERTO
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Credi in te stesso e nell’amore. Non badare a quello che dicono o pensano gli altri, ma ragiona con la tua testa e fai ciò che ti sembra giusto seguendo il tuo cuore.
Ti accorgerai che lì puoi trovare tutte le risposte che cerchi.
Sergio Bambarén, L’ECO DEL DESERTO
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La mia esistenza è stata all’insegna del rischio. Ho sempre voluto fare un passo in più, consapevole che solo così avrei potuto conoscere il mondo e me stesso, ma anche cosciente dei pericoli che tale scelta implicava. A volte mi stupisco di essere ancora vivo.
Sergio Bambarén, L’ECO DEL DESERTO
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Noi tutti siamo stati schiavi in un periodo della nostra vita. Non sappiamo che cosa cercare, nè dove. Ci abituiamo alla nostra condizione e andiamo avanti per quello che ci sembra il percorso più facile, senza chiederci perchè. Procediamo fustigandoci attraverso la vita, contando le ore, anche se in fondo al nostro cuore, sappiamo che la via più stretta e ardua ci condurrebbe alla libertà. Abbiamo sentito dire tante volte che la libertà può essere periocolosa, perciò preferiamo restare al buio, attorniati da estranei, con le mani legate. Non ci ribelliamo: abbassiamo la testa e seguiamo rassegnati la massa, sordi alla Voce, al Richiamo. E quando moriamo lo facciamo in silenzio, e i nostri padroni si occupano delle nostre tombe, assicuandosi che restiamo anonimi. Tuttavia, ricorda, nessuno è più schiavo di chi si sente libero, ma non lo è. E nessuno è più schiavo di chi ode il Richiamo, ma per paura di andare controcorrente chiude il proprio cuore e zittisce la voce di Amore.
Sergio Bambarén, L’ECO DEL DESERTO
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