Avrei avuto voglia di pensare, ma non ne avevo voglia. Mi andava solo di star lì, a fumare, a guardare il biliardo con quella strana combinazione geometrica che le biglie avevano formato sul panno e che dovevo superare. Lo strano percorso che la mia biglia avrebbe dovuto disegnare per andare a toccare la biglia dell’avversario mi parve un avvertimento: era evidente, quella parabola impossibile che dovevo realizzare sul biliardo era la stessa
parabola che stavo compiendo quella sera, e quella notte, e così feci una
scommessa con me stesso, ma non propriamente una scommessa, piuttosto uno scongiuro, un esorcismo, una domanda al destino, e pensai: se ci riesco Isabel appare, se non ci riesco non la vedrò mai più.
ANTONIO TABUCCHI, REQUIEM