porta
Adesso leva i piedi da quella seggiola, poi porta via queste bottiglie vuote,
tanto oramai non ci importa più niente se restiamo scazzati sulla veranda del bar.
Buttiamo via i sogni che i siamo tirati dietro,le donne che passano per loro neanche esistiamo,questa notte sarà peggiore di tutte le altre..e poi sai che schifo davanti al banco del bar.
Sai che quelli come noi non li scorderai mai? sempre tristi e infelici e quasi sempre nei guai…nei guai.
Il tempo vola e questa sera non vuol finire,ci sono storie buttate li lasciate a scolorire, a volte basta una canzone sela si vuol cantare mentre la vitascorre dentro al casino del bar.
La birra è qui meglio cosi se ci si vuole scaldare,se fuori è freddo o notte noi facciamo la nostra parte, tra un biliardino o carte he non vogliono scivolare,se la fortuna passa la salutiamo da qua.
Però donne qui non ne entrano mai,noi sempre pronti a sognare ma non ci crediamo mai…mai.
Andiamo via basta cosi la notte è andata a puttane,e pensare troppo delle volte può fare molto,molto male,poi prima o dopo dovremmo anche dormire,non c’è il paradiso dentro il casino del bar. quanti c’e nè di come noi naufragati nei bar quanti c’e nè di come noi stelle perse sopra le strade in città.
Testo di MAURO LOI.
Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci,
non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta.
Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbero non finire mai.
Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa,
nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac.
Senza nessuna ragione, si rompe d’improvviso e tu rimani lì,
senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l’hai più addosso,
ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell’altro sei tu.
Alessandro Baricco, da “Oceano Mare“
Dietro la porta dell’anima
si nascondono i ricordi di ognuno.
Per i più sentirseli raccontare
non ha nessun significato, ma sovente capita
che qualcun’altro ci si specchi dentro…
e riveda la propria storia.
E lì, in quel momento,
che si congiungono
i destini di tanti sconosciuti…
Giuseppe Nicola Di Leo, “La porta dell’anima”