nostalgia
Mi manchi papà…
Guardo le nuvole che il vento porta via,
la natura che piano piano si risveglia,
affiora un pensiero di nostalgia:
“Dopolavoro, Smissamento”
treni fuori collogamento,
locomotive a carbone…
quante risate dentro quel vagone!
Una divisa, un berretto, una paletta…
e quante corse con la bicicletta!
È passato tanto tempo, ma mi manchi,
brillavano i tuoi occhi stanchi,
quando nell’orticello tuo venivo,
e tu seduto là sotto l’ulivo,
contento mi venivi incontro,
orgoglioso mi mostravi il tuo mondo:
“un po’ di insalatina,fresca e genuina,
fichi appena colti nel cestino,
insistevi affinchè assaggiassi il tuo vino…”
Quanti ricordi papà,
quante cose non ti ho detto,
quanto mi è mancato il tuo affetto,
quanto ho sofferto!
Ancor oggi se volgo a te il pensiero,
piangono gli occhi miei senza pudore,
tu ti fingevi distaccato e severo,
ma il tuo cuore emanava calore,
proprio come la stufa a carbone,
in cucina, appena mattina,
per riscaldare tutti noi,
i figli tuoi.
Pioggia, lampi e tuoni,
e l’incontro di due cuori.
Chiusi gli ombrelli,
sciolti i capelli,
immobili, muti,
silenzi voluti.
Una rampa di scale,
mille cicale,
un sole cocente,
delirante è la mente.
Passione, tormento,
un soffio di vento,
il tempo vola,
è passata l’ora,
ancora un minuto…
straziante saluto.
Strade divise, strade diverse,
poesie sparse o forse sperse,
ora il raggio di sole,
è una lancia nel cuore,
che lentamente muore.
È appena l’alba e già non vedo l’ora,
di saltar via da coperte e lenzuola.
Un cielo azzurro mi aspetta,
ed io mi avvio in tutta fretta.
È bello passeggiar di buon mattino,
e illudermi di averti a me vicino.
Ti cerco tra mille volti sconosciuti,
ricordi di momenti vissuti.
Assorta nei pensieri,
ritorno nei lontani ieri:
“Finalmente un orologio che mi piace,
il mio continuo cercar trova pace,
tanta fatica ma ne è valsa la pena,
la mia anima vola leggera e serena;
immersa nel calendario solare,
con le lancette che seguono il ritmo del mare,
mi lascio dolcemente trasportare.”
Una svista e giù di sotto,
l’orologio ha il bilanciere rotto,
un pezzo unico, particolare,
non si può riparare…
ed io continuo a sperare,
che si possa restaurare.
e torno ogni giorno… in riva al mare.
Chissà che cosa sta facendo.. Chissà di che colore sono gli occhi in cui si perde la mattina appena sveglio.. Ci sono persone che quando se ne vanno, ci lasciano dentro ad una nostalgia perenne. Quella nostalgia che ci fa parlare con i muri solo perchè ancora profumano di lui, quella nostalgia fatta di domande, fatta di ricordi, dove ogni suo gesto inconsapevolmente poi diventa il nostro. Quella nostalgia talmente intensa, che tanto ci piace, che tanto ci tormenta..contro la quale non possiamo nulla.
Tanya Bì ©
Nella vita c’ è chi è capace di mettere un grosso punto sull’ amore, su di te. Andando a capo come nulla fosse, voltandosi dall’ altra parte, così, senza troppe spiegazioni e nessun ripensamento. Qualcuno ci riesce, qualcun altro capisce di essersi sbagliato, di essersi spinto troppo lontano da te e vorrebbe ritornare indietro. Vorrebbe poter rimettere quel cuore al posto giusto, una seconda volta, quel cuore fra le tue mani. In fondo il mondo è pieno di storie che ritornano, pieno di amori che ricominciano, pieno di gente che all’ improvviso..sente la tua mancanza.
Tanya Bì ©
Perduta in quella stanza vuota e nuda, nuda come lei..avvolta in un sottile velo d’ inquietudine che mai riusciva a fare scivolare via. Quel “non so che” negli occhi, occhi pieni di parole, di discorsi pur tacendo, ed uno sguardo perso sopra un cuore mai raggiunto. Lei era un bellissimo quadro, un dipinto senza colori..appesa su uno sfondo nostalgico, fra qualche sprazzo d’amore qua e là..nel ricordo di lui.
Tanya Bì ©