mano
L’arcobaleno, guarda bene tra i suoi colori, scruta bene fra le sue più piccole sfumature…e se guarderai con attenzione, tra il viola e l’indaco, proprio dove i colori si mescolano e non si riconoscono…ecco fin li mi sono arrampicata, con in mano un pennello sottile per scrivere: TI VOGLIO BENE… sperando che un giorno tu possa leggerlo…
Vedo la città da questo strano vetro. Non sono mai stato dentro un’ambulanza. Un volontario della Croce Rossa mi tiene la mano sulla spalla e dice che devo stare calmo perchè il Policlinico è vicino.
Forse per l’eccessiva gioia, la grande emozione o la tensione accumulata, proprio oggi, di rientro dal tour in Cina, sono andato in tilt sul marciapiede sotto casa.
Si parla di un attacco di panico, o di una cardiopatia, e per la mia mente paurosa è possibile che non sopravviva ai prossimi 10 minuti.
Ripenso a quanto è bello il cielo, il traffico, la quotidianità o l’essere semplicemente vivi.
Quanti sorrisi non ho regalato, quante emozioni non ho ancora vissuto, quante volte ho offuscato i miei sogni dietro i fantasmi della paura…
Se dovessi uscire di qui, canterò con la Musica la gioia dI vivere, ogni momento bello o brutto, qualunque sarà la mia condizione.
Giovanni Allevi, da “JOY”
Finché la mano e la mente ti guideranno, non smettere mai di amare la vita. Anche se aiuterai una sola anima non avrai vissuto invano.
Romano Battaglia, da “Ho incontrato la vita in un filo d’erba”
D’un colpo, ogni cosa è cambiata, il tono, l’aria, non si sa che pensare, chi ascoltare. Quasi che per tutta la vita ti avessero condotto per mano come una bambina e, a un tratto, ti avessero lasciato: impara a camminare da sola. E non c’è nessuno intorno. Allora ci si vorrebbe poter affidare all’essenziale, alla forza della vita o alla bellezza o alla verità, perchè esse ti dirigano in modo sicuro e senza riserve più di quanto non avvenisse nela solita vita di sempre, ora tramontata e lontana.
Boris Pasternak, da “Dottor Zivago”