Nel silenzio della notte, così come nella fioca luce del mattino hai tempo per pensare, per meditare su quello che sei, su quello che hai ottenuto.
A volte mi incanto a ricordare tempi in cui parevo invincibile, in cui tutti noi sfidavamo la morte in ogni momento della giornata. Oggi mi accorgo però che nella conta degli invincibili ci sono delle assenze. Assenze che il ricordo non può colmare. I visi appaiono avvolti nella nebbia, i fatti diventano echi lontani che più nessuno sembra o vuole ricordare.
Sono passati oramai tanti anni e di tanto in tanto tornano a farsi sentire sensazioni dimenticate, che avvolgono i pensieri e i sensi, riportandoti alla memoria sapori mai completamente sopiti. Eventi che ora appaiono anacronistici e forse anche patetici ma che sono la mia storia, la storia dei ragazzi che l’hanno vissuta. Che sono me. Tutti loro sono in me e nelle cose che abbiamo vissuto cercando di spalancare le porte della percezione.
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