Gianfranco Pecchinenda
quando il Drago verrà, bisognerà in qualche modo affrontarlo
Gioco con mio di figlio, il mio più piccolo, e con il suo orsacchiotto di cui lui sostiene di essere il padre.
Ci nascondiamo sotto le coperte. Tutto è buio.
Per evitare di sentirmi soffocare faccio viaggiare la mente: mi piace ricordarmi di quando lui, il piccolo, avendo compiuto da poco i tre anni d’età, mi aveva trascinato con sé tra le migliaia di pupazzi di un Disney Store e tra tutti ne aveva scelto, con decisione e assoluta precisione, uno, uno solo! Quello là.
Si, proprio quello che adesso abbracciamo insieme per difenderlo dal drago che infesta i mari in cui – sempre sotto le nostre coperte – siamo immersi.
Poi però improvvisamente i pensieri svoltano e volano altrove.
Sai che non potrà essere sempre così; che non potrà essere sempre “come se”. E che quando il Drago verrà, bisognerà in qualche modo affrontarlo.
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[da L’ombra più lunga -Tre racconti sul padre * Gianfranco Pecchinenda]
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Quando i padri hanno dei progetti,
i figli hanno dei destini
Gianfranco Pecchinenda * L’ombra più lunga – tre racconti sul padre
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Ogni padre è infatti Padre a suo modo, e a modo suo soltanto viene riconosciuto dai propri figli, in un certo senso un po’ diverso per ognuno, ma in fin dei conti sempre lo stesso, uguale per tutti.
Gianfranco Pecchinenda * L’ombra più lunga – tre racconti sul padre
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Quando una persona non è più in grado di dire “io”; quando il suo cervello funziona solo come uno strumento meccanico; quando una persona non è più capace di riconoscere quanto ha di più caro, il proprio figlio, allora – potrei giustificarmi – non si tratta di un vero e proprio omicidio.
Gianfranco Pecchinenda * L’ombra più lunga – tre racconti sul padre
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Seppi, al congedarlo dopo un lungo e doloroso abbraccio, mentre il vento e la polvere ci avvolgevano a quella insolita geografia, che non lo avrei mai più rivisto.
Gianfranco Pecchinenda * L’ombra più lunga – tre racconti sul padre
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Il giorno seguente, dopo avere esaudito la sua istanza, lasciai la Pampa per non rivederla mai più, se non nei miei più malinconici sogni. E con essa, forse per la prima volta dalla scomparsa di mia madre, lasciai definitivamente alle mie spalle anche l’ombra di mio padre.
Gianfranco Pecchinenda * L’ombra più lunga – tre racconti sul padre
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L’uomo è l’unico essere vivente per il quale la vittoria nella lotta per la sopravvivenza non coincide necessariamente con quel senso di trionfo che accompagna gli altri rappresentanti delle diverse specie
Gianfranco Pecchinenda * L’ombra più lunga – tre racconti sul padre
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Mio padre aveva sempre avuto l’abitudine di irrompere un po’ a sorpresa nella mia vita. Da bambino, ad esempio, mi spaventavo moltissimo quando, immerso nei miei pensieri e avvolto nella mia infantile immaginazione, venivo repentinamente investito dalla Sua profonda voce che, inavvertitamente, sopraggiungeva, insieme a Lui, alle mie spalle.
Gianfranco Pecchinenda * L’ombra più lunga – tre racconti sul padre
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mi sentivo come ai margini di una profonda fenditura di quella solida materia su cui fino ad allora era stato elaborato il mio universo; frattura che mi poneva di fronte ad uno strano rimescolamento con altre sfere di realtà: il sogno, l’immaginazione, forse – pensai sgomento – la pazzia. Eppoi, in ultima analisi, la morte!
Gianfranco Pecchinenda * L’ombra più lunga – tre racconti sul padre
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E forse, ma solo per qualche fugace istante, perché ti manca il coraggio di affrontarlo più a lungo, lo sguardo, quello stesso sguardo che fugacemente hai percepito nello specchio. Ti era sembrato proprio Lui!
Gianfranco Pecchinenda * L’ombra più lunga – tre racconti sul padre
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E io, con il mio infantile ma non del tutto ingenuo pensiero magico, non desideravo altro che uscisse, che se ne andasse via, fuori di casa, per poter essere finalmente libero di correre, libero di giocare, libero di poter vivere senza il rischio di poterlo infastidire, senza di Lui.
Gianfranco Pecchinenda * L’ombra più lunga – tre racconti sul padre
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