Quando chiamavo mia madre le dicevo che stavo bene, di non preoccuparsi, ma poi chiamavo la nonna e le confidavo che era dura, trattenendo a fatica le lacrime. Allora lei mi implorava di tornare. Quando me lo diceva, non riuscivo più a controllarmi e piangevo, mentre la nonna ripeteva il mio nome al telefono. “Giacomo, Giacomo, Giacomo, non fare così.” Smettevo di piangere e le dicevo che le volevo bene e allora iniziava a piangere lei.
Una cosa che mi ha sempre fatto sorridere di mia nonna è che ogni volta mi ringraziava per aver telefonato: “Grazie, neh… che mi hai chiamato”.
Ciao nonna.
Fabio Volo – il giorno in più