Lei, che cammina sul palco recitando le migliori scritture, che invade gli occhi dei suoi spettatori con le sue figure…
Lei…
Che su quel palco si sente protetta, e continua a valcarlo, toccarlo, continua, a spostare la sua immaginazione verso quella forma, verso quelle maschere, che invadono la sua mente, e decide così, di non aver più niente a che fare nella vita reale, e costruisce quel muro invalcabile, tra il suo personaggio migliore, a quello reale…
Lei che parla, lei che viaggia, in quei mondi di fantasia, nascondendo la sua solitudine agli occhi dei suoi spettatori, che vedono in lei, i migliori personaggi possibili, che costudiscono e nascondono, la sua vera identità, quella stessa identità che sul palco del mondo si sente fragile, e che ogni persona che guarda, risulta uno dei soliti attori che viaggiano in quelle storie da lei interpretate…
Lei che sceglie, di vivere sul palco, perchè sa, ed è convinta, che il mondo è falso, mentre gli attori, nella loro finzione, sanno essere più reali.
(Ejay Ivan Lac)