L’unico caso in cui soffriamo è quando crediamo a un pensiero che si oppone a ciò che è. Quando la mente è perfettamente chiara, ciò che è ciò che vogliamo. Volere che la realtà sia diversa da quella che è, è come pretendere d’insegnare ad un gatto ad abbaiare. Puoi provare quanto vuoi, ma alla fine il gatto ti guarderà e dirà: “Miao”. Volere che la realtà sia diversa da come è, è irrealizzabile.
Eppure, se ci fai attenzione, ti accorgerai che decine di volte al giorno pensi pensieri come “La gente dovrebbe essere più gentile”, “I bambini dovrebbero comportarsi bene”, “Mio marito (mia moglie) dovrebbe essere d’accordo con me”, “Dovrei essere più magra (o più carina, o avere più successo”). Questi pensieri sono tutti modi per volere che la realtà sia diversa da come è. Se pensi che sia deprimente, hai ragione. Tutto lo stress che proviamo deriva dal contrastare ciò che è.
Katie Byron
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COMMENTO
Questo semplice ma illuminante brano di Katie Byron illustra una grande verità, e cioè come nasce e si sviluppa la frustrazione e la sofferenza.
La sofferenza è semplicemente data dalla differenza tra ciò che noi in astratto definiamo una situazione ideale, desiderata, e quella che RITENIAMO sia la nostra attuale situazione.
Questo mette la mente in tensione tra ciò che si valuta essere la situazione ORA e quella che si VORREBBE. La sofferenza è TUTTA qui.
Ecco che quando questo avviene si pensa “non voglio che” oppure “vorrei che” o ancora “ se accadesse che” oppure “sarei felice se”…..e così via…
Tutto quello che noi valutiamo come “non realizzato” lo rifiutiamo e lo “leghiamo” ad un’idea di “insoddisfazione”….e ci creiamo la sofferenza.
Non pensiamo mai che potremmo decidere di “essere contenti” anche se la situazione non è l’ideale, pur aspirando ad una nuova situazione….e vincoliamo, senza nemmeno rendercene conto, la nostra felicità ad eventi che potrebbero non verificarsi mai.
Grosso errore.
EDA Personal Coaching