Rido, perché se piangessi
le mie lacrime non sarebbero di felicità.
Rido, perché non mi piego ad un destino avverso,
che vorrebbe vedermi avvilito e perso.
Rido, perché chi ride genere allegria,
mentre chi piange solo commiserazione
e il mondo è già saturo di dolore.
Rido, anche di fronte alla tragedia e alla sciagura,
forse nel tentativo vano
di cancellare dal mio cuore la paura.
Rido, e a chi penserà che io abbia perso il senno e la ragione,
in faccia riderò dicendo loro:
“Non ho bisogno della vostra comprensione,
di ciò che pensate poco mi importa,
perché voi ignorate che ridere è l’unico rimedio che io conosca
che dal mio male un poco mi conforta.”
Del loro giudicare però
non gliene farò colpa,
in quanto sono abituati
a non vedere l’uomo,
ma solo l’abito che porta.
Rido…
perché se levassi la maschera che indosso,
il mio dolore, come un morbo, infetterebbe
le persone nel cui cuore ho conquistato un posto,
mentre un sorriso illuminerebbe il volto,
di chi vive la felicità altrui come un torto,
per questo il sorriso che mi son cucito addosso,
non me lo leverà nessuno,
nemmeno quando sarò morto,
anzi dall’al di la riderò a più non posso,
ripensando ai futili motivi,
che mi hanno reso ceco e sordo
alle bellezze di questo meraviglioso mondo.
Xavier Wheel