bareggio
Bareggio, che accoglie i miei passi quando sono avvolto dai pensieri, mi lascia camminare per le sue strade, avvolte da alberi di ciliegio e il profumo dei suoi fiori, accoglie così, i miei pensieri da quando ero piccolo, dalla piazza alla via Roma, semplice tragitto che lascia scivolare i ricordi, il verde e il sole, anche quando piove, poggiando il mio corpo sulla panchina, e mentre il vento fa ballare gli alberi, chiudo gli occhi.
(Ejay Ivan Lac)
Tantissimi anni fa, nella città di Bareggio, precisamente nel 1979, i primi 5 anni di vita del Parco Arcadia, ricco di piantagione, stradine, prati, laghi e animali, in uno dei recinti più grandi si trovava un maestoso cavallo bianco arabo, dal nome non molto originale, Alì!
La gente adorava il destriero, Alì era su la bocca di tutti, era talmente bianco che la notte, quando il cielo era limpido e la luna illuminava a pieno il paesaggio la sua chioma e la sua pelle la si potevano vedere anche da lontano.
In quel periodo un ragazzino di 7 anni di nome Marco andava sempre a vedere Alì, dopo che usciva da scuola sua madre lo portava sempre da lui, Marco non era molto alto e quindi il destriero per farsi accarezzare si abbassava con le zambe, avvicinandosi alla staccionata, Marco era felice di poter accarezzare Alì, gli faceva vedere i disegni che faceva a scuola, i suoi voti, gli raccontava le cose che faceva, e Alì lo ascoltava, come fosse un essere umano.
Marco era molto triste, non aveva amici, non ha mai conosciuto suo padre, la madre era l’unica persona che gli stava vicino e lo accontentava in tutto, ma lui era un ragazzino molto intelligente, e molte cose che sua madre gli faceva avere lui le rifiutava, non voleva essere accontentato in niente, gli bastava andare da Alì uscito da scuola e lui era felice.!
Un venerdì Marco uscì da scuola, e non vide sua madre, decise così di andare da solo al Parco Arcadia, vide il cavallo circondato da tantissimi bambini piccoli, erano quelli dell’asilo, le maestre li avevano portati li per fare una piccola uscita, Alì vide Marco arrivare e si mise a nitrire, come per salutarlo, in quel preciso istante dal fondo del parco il ragazzino vide sua madre che lo chiamava infuriata, si mise a correre verso l’uscità per evitare la sgridata, Alì cominciò a sentire nell’aria qualcosa che non andava, cominciò ad agitarsi e saltò la staccionata colpendo per sbaglio uno dei bambini che era li davanti.
Corse velocissimo verso l’uscità del parco, Marco non si accorse di nulla, nel correre inciampò e cadde in mezzo alla strada, Alì correva velocissimo verso di lui, tanto che il ragazzo si spaventò, si alzo velocemente da terra e salì sul marciapiede, mentre il destriero, nell’attraversare la strada venne colpito da un furgone in corsa che gli spezzo le zampe anteriori, il maestoso angelo bianco cadde a terra, con il muso rivolto verso Marco… la gente sbalordita da tutto quello che era successo accerchiò la scena, Marco si diresse verso di lui e gli poggiò la mano sul muso, fu la prima volta che la gente vide un cavallo lacrimare, sapeva che non avrebbe più rivisto il suo amico del cuore, mentre lentamente i suoi occhi si chiudevano e il suo respiro diventava sempre più lento, il ragazzino con le lacrime agli occhi si alzò da terra scioccato, non si accorse neanche dell’abbraccio di sua madre, mentre i gestori del parco cercarono di spostare Alì dalla strada Marco si diresse verso casa, sconvolto!
Passarono circa 12 anni da quel giorno, ormai Marco era una ragazzino grande, e girava con i suoi amici in bicicletta, e fu quella sera che capì che non poteva dimenticarsi di Alì, quel ultimo venerdì del mese di Novembre, passò davanti al Parco Arcadia verso mezzanotte e dieci minuti, vide uscire Alì di corsa, oltrepassò il cancello e sparì nel punto in cui morì!
Da quel giorno ogni ultimo Venerdì di Novembre verso la mezzanotte, Alì cerca di attraversare quella strada, nella speranza di salvarsi, e riuscire a vedere ancora una volta il suo migliore amico Marco, che non lo ha mai dimenticato….
(Ejay Ivan Lac)