Non ho mai immaginato che il detonatore dell’esplosione potesse essere una canzone.
[…] Le foto dei viaggi appese sulla prima parete dell’entrata; un globo rosa su ogni porta; la parola amore scritta con il rossetto sullo specchio della nostra stanza e tante altre stupidaggini di quelle che mi avevano sempre fatto credere che la sottigliezza fosse un valore femminile. Ora, solo ora mi sono fermato a pensare a quello che alcune volte mi dicevi a tal proposito: la sottigliezza non dev’essere per forza stupida e neppure esclusivamente femminile.
La Contemplazione, Edgar Borges
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Ti osservo; ancora una volta ti osservo. È da sette giorni che non faccio altro; non mi sorprenderebbe se il mio nuovo destino fosse quello di vivere per osservarti. Chissà se tutto ciò che avevo vissuto anteriormente non era se non una scusa, un transito o nient’altro che una preparazione a questo lavoro di vigilanza che da sempre sarebbe stato il compito principale per cui ero nato. Che io sia maledetto se non è così!
La Contemplazione, Edgar Borges
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L’immensa oscurità del pomeriggio mi fece ricordare la sensazione di solitudine che da adolescente mi ispirava l’universo. Oggi, con i miei quarant’anni, continuo a pensare che l’universo è un luogo di punti solitari.
La Contemplazione, Edgar Borges
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Non so perché gli ho raccontato una storia simile; credo di averlo fatto per ringiovanire la mia immagine. Ero arrivata all’incontro molto da quarantenne; il ragazzo, appena entrata, mi chiese di fare come se stessi in casa mia. Ci siamo seduti in silenzio; ero andata per sentirlo cantare le due canzoni di cui avevamo parlato; lui, ovviamente, lo sapeva. Ciononostante per alcuni minuti la situazione si limitò ad una comunicazione di sguardi: quella del ragazzo sempre sorridente, mentre era impossibile tenere ferma la mia. Dovevo dire qualcosa, e per questo che raccontai l’aneddoto. Il piccolo Rimbaud, però, sorrise appena e cambiò improvvisamente argomento. O meglio, ritornò all’argomento principale. E lo fece cantando Yesterday a cappella, prima in spagnolo e di seguito in inglese:
Yesterday
Hoy me siento lejos del ayer
Tantas cosas han cambiado que
Quisiera estar en el ayer
Yo perdì la mitad de todo lo que fui
La memoria vuela sobre mi
Y en ayer quiero vivir
Ella se marchò
Yo no sé muy bien por qué
Fue algùn desliz que acabò en el ayer
Yesterday
Al amor jugamos sin perder
Hoy yo busco desaparecer
Quisiera estar en el ayer
Ella se marchò
Yo no sé muy bien por qué
Fue algùn desliz que acabò en el ayer
Yesterday
Al amor jugamos sin perder
Hoy yo busco desaparecer
Quisiera estar en el ayer
Yesterday
all my troubles seemed so far away,
Now it looks as though they’re here to stay
Oh I believe in yesterday.
Suddenly,
I’m not half the man I used to be,
There’s a shadow hanging over me.
Oh yesterday came suddenly.
Why she had to go? I don’t know
she woldn’t say.
I said something wrong, now I long for yesterday.
Yesterday, love was such an easy game to play,
Now I need a place to hide away,
Oh I believe in yesterday.
Alla fine della canzone, il ragazzo chiuse gli occhi come se cercasse le forze per uscire dal trance. Confusa, mi alzai in piedi e, senza vedere l’orario, dissi che si era fatto tardi e mi avviai verso la porta. Il ragazzo cercò invano di impedirmelo, ricordandomi che doveva ancora cantare Bésame mucho, altrimenti il confronto non avrebbe avuto senso. Aggiunse anche che avrebbe desiderato parlare della rivalità tra John Lennon e Paul McCartney. Io però lo salutai senza ascoltare altre ragioni. Avevo capito troppo tardi, almeno per la nostra relazione con dieci anni meno un giorno di differenza, che Yesterday era una canzone sull’amore perduto.
La Contemplazione, Edgar Borges
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Chi ha il tempo di passeggiare? Qual è stata l’ultima volta che lei si è concesso il lusso di passeggiare un giorno qualunque (lunedì mattina, ad esempio)? Senza dubbio, lo capisco (per lei e per me), in questi tempi di andate e ritorni senza sapere il perché, passeggiare potrebbe significare un atto di vagabondaggio, dato che neppure i borghesi “perdono tempo” percorrendo le strade con il semplice proposito di scoprire i dettagli più “insignificanti” della vita. Ciononostante, nel mezzo del caos della fretta urbana (e della corsa verso non so dove), il passeggiare può rappresentare la più personale (e complicata) delle scelte contestatarie.
La Contemplazione, Edgar Borges
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C’era una volta un uomo che un bel giorno scoprì di essere stato ingabbiato per molto tempo in un corpo che disprezzava . La Contemplazione è la storia di quell’uomo che per paura si fermò ad aspettare la sua inevitabile fine.
La Contemplazione, Edgar Borges
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