Gira gira, come la ruota, come un dado, come la luna, una sfera impazzita, gira gira e non puoi controllarlo, l’umore, questo sconosciuto, che regola il ritmo tra parole e silenzi, tra sorrisi e lacrime, carezze e rimproveri. Ad ogni alba un giorno nasce e non sai mai se sarà il sole o la pioggia ad accompagnare le ventiquattro ore che verranno. Il sole e la pioggia, non quelli fuori dalla finestra, ma quelli che illuminano le pareti del tuo nido o che allagano travolgendoti le mura di casa.
Gira gira, il tuo sguardo cambia come cambia il tempo, la clessidra, il camaleonte, il moto dell’onda, da dolce e avvolgente, ad agitato e dirompente. Dalla passione all’ira, dalla quiete alla tempesta. Ed io in balia di questo folle variare, resto sempre la stessa, piccola, spesso inutile formica che contempla l’infinito. Quella che crede di guardare nella tua stessa direzione, ma il cui sguardo non sa superare l’orizzonte, e si ferma al millimetro, mentre il tuo, chissà verso quale infinito, già vaga.
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