Io credo
che se un piccolo uomo può ammirare l’Infinito
che si staglia davanti a sé, allora attraverso il
suo amore potrà travalicare le barriere del tempo
e dello spazio.
FRANCESCO PATERA, IL CUORE IN UN CUORE
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Quando incontri una persona speciale vivi momenti emozionanti che fanno tremare la tua anima. Poi vorresti vivere quei momenti altre volte. La nostalgia, che non può essere spiegata a parole, è quello che spesso ti spinge ad andare avanti. Ogni momento però è diverso, ogni istante va vissuto per quello che può dare e per quello che può aprire dentro di noi. Ogni volta è diverso. Certamente tutti passiamo momenti in cui ci affidiamo ai ricordi nei momenti di difficoltà.
L’errore che si commette è vedere in ogni situazione o persona quello che vorresti rivivere.
FRANCESCO PATERA, IL CUORE IN UN CUORE
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Ho perso una valigia,
c’era la notte dentro,
ogni tanto l’aprivo, lei
usciva, ed Io
entravo.
c’era un gioco dentro,
ancora non scartato,
e lo sguardo,
quando si apre:
magia,
agitazione,
irriequetezza,
felicità,
desiderio.
ho perso una valigia,
con se si è portata,
un’essenza del partire,
un’essenza del tornare,
il nuovo e il trascorso
si sono abbracciati,
e si sono amati
lontano da me.
FRANCESCO PATERA, IL CUORE IN UN CUORE
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Cosa c’è dentro noi? Io spesso mi chiedo se questa pesantezza non venga dalla nostra anima che vive questa sua doppia natura difficile da sopportare: da un lato la sua essenza immortale e divina, dall’altra l’essere intrappolata in un corpo che vive in un mondo mal costruito da società accecate da falsi valori. La parte più importante di noi è costretta a vivere in questa prigione ambulante, una vita totalmente diversa da quella che è la sua vera essenza. Ogni uomo può e deve aprire questa prigione per far sì che la propria anima viva la sua vera natura. Bisogna rompere gli schemi, uscire, urlare, aprire le ali per volare.
FRANCESCO PATERA, IL CUORE IN UN CUORE
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In una fotografia, lastra nera,
rimane impressa, la luce,
nella nostra anima, rimane impressa, la luce
di Dio, dell’ amore,
sono le orme di un Angelo, che cammina sulla
spiaggia del nostro cuore,
Un Angelo che ama,
che parla,
un Angelo che aiuta,
e protegge,
orme, orme indelebili, nel mare della vita,
cercale, seguile, ed ammira il paesaggio,
pian piano, un poco alla volta,
vedrai il cielo che sfuma,
vedrai l’orizzonte vacillare,
e verrai trasportato,
al cospetto di Dio.
FRANCESCO PATERA, IL CUORE IN UN CUORE
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Un aspetto dell’essere un alienato sulla terra è l’impossibilità di comunicare. Se un alieno atterrasse oggi sulla terra sarebbe impossibile comunicare con lui perché parlerebbe una lingua differente dalla nostra. Così molte volte chi è disadattato sulla terra non riesce a comunicare con il Mondo. Il tutto è ancora più frustrante perché la lingua è la stessa, quello che cambia è il punto di vista. Il modo di ragionare del Mondo è diverso dal modo di ragionare del nostro Io interiore. Chi ha un senso dell’Io molto sviluppato si sente davvero come in una immensa bolla di vetro, isolata, in cui vede tante persone vicinissime che parlano, parlano e parlano senza dire nulla. Nella bolla di vetro non senti suoni, solo echi distorti e lontani, e ti senti sordo e impotente perché non riesci ad uscire da questa bolla. Al Mondo probabilmente così appaiono i disadattati come persone chiuse nel proprio universo che si arrampicano su specchi da cui spesso scivolano impotenti. Chi ha un senso dell’Io molto sviluppato spesso si isola, come gli eremiti, si estranea, come i clochard, oppure semplicemente si ammala o avvelena la …e dietro la Poesia propria mente (sempre in conflitto con il cuore)
ed allora nascono la depressione o i disturbi alimentari o quant’altro. Ma così non dovrebbe essere, perché il Mondo là fuori in cui vivono quelle persone non è altro che un deserto in cui non può nascere la Vita.
FRANCESCO PATERA, IL CUORE IN UN CUORE
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torno a prenderti,
con pelle di calda luce.
sono avvinghiato,
avvolto,
in un desolante abbraccio,
nel deserto del mio animo.
caduto verso il cielo,
trafiggo il tempo,
verso ciò che Sei per me.
mi manchi.
mi manchi.
sempre torno a trovarti,
nel ricordo,
ma non posso toccare
non posso vedere o sentire il tuo profumo.
vorrei dilaniare il mio torace,
e fare uscire ogni stilla di luce,
per tornare da te.
toccare senza mani,
vedere senza occhi.
ormai il guscio,
sta per schiudere se stesso,
non dovrò più nuotare,
stretto nel grembo della terra.
Mi disperderò al Sole.
al Sole.
FRANCESCO PATERA, IL CUORE IN UN CUORE
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Mi sento proprio come un feto che non vede l’ora di nascere, che si nutre attraverso la mamma, sente rumori ovattati di un mondo nuovo che ancora deve conoscere e che può solo immaginare. Sono un feto nel grembo della Terra, in cui ogni giorno vivo, in cui sto crescendo e in cui sempre più mi sento stretto. In un sogno, in un’emozione,…e dietro la Poesia in un amore io ho spesso riconosciuto, attraverso il mio cuore, qualcosa di più grande, ed ho capito l’immensa energia dell’amore. Ma tutto questo solo per brevi istanti della mia Vita, in quella che io chiamo la dolce intermittenza dell’Essere. Questa impazienza, questa nostalgia, questa voglia di nascita, di far uscire la luce che c’è dentro di me, racchiusa nel guscio, nel mio corpo, è ciò che sento qui nel grembo materno di questo Mondo, che intanto mi nutre, mi fa crescere e, per quanto incredibile sia, mi protegge.
FRANCESCO PATERA, IL CUORE IN UN CUORE
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