“Decidemmo di aprirci un negozio di caramelle e cioccolattini. Pensaci. Chi entra in un negozio di caramelle non è mai triste.Un pezzetto di cioccolata o una succosa caramella inghiottisce via tutti i pensieri amari e tristi che hai.Per questo voglio lavorare in un negozio di caramelle,così conosciamo solo persone felici.”
Pippo Zarrella, Avanzi
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“Preferisci i cioccolatini o le caramelle?”. “Beh, scarterei le caramelle…”.
Alessandro Bergonzoni
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Con sollievo vide lo sporco sui muri, la gomma da masticare spiaccicata sul pavimento di marmo, le cartine di caramelle e i pacchetti di sigarette vuoti gettati negli angoli, e si sentì uno stupido. Si trovava in un’enorme stazione ferroviaria di mattina presto, prima che si riempisse di viaggiatori. Si era comportato come un bambino che crede di vedere dei mostri in una camera da letto buia.
Ken Follett , codice a zero
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Sillabe di cotone che si dissolvono negli orecchi come lische di caramella nella conchiglia del palato.
Antonio Lobo Antunes
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Aveva visto che quando arrivava portava sempre sotto il braccio una cartella di cartone color marrone. Incuriosito voleva vedere cosa faceva quell’uomo e per far questo salì su un albero da dove poteva vedere dall’altra parte e aspettò. Però quel giorno l’uomo non venne, ma dopo tre giorni sì.
L’uomo apriva la sua cartella di cartone dove c’era una quantità di carte colorate di caramelle, tutte ben distese e raccolte. Le toglieva una alla volta e le guardava contro luce, scegliendone ora una ora un’altra. Qualche volta faceva dei cambiamenti, scegliendo una carta colorata al posto di un’altra e la metteva in terra davanti a sé, dopo aver messo via quella che aveva scelto prima.
Quello che non si vedeva, e ora il bambino poteva vedere, era che davanti all’uomo, in mezzo all’erba, c’era un quadrato liscio di sabbia bianca. Qui erano disposte le carte di caramelle colorate ora in un modo ora in un altro ma si vedeva che lui cercava sempre di arrivare in ogni modo a una composizione finale, come in un quadro. L’uomo dopo aver disposto tutte le carte di caramelle guardava intensamente l’opera. Alcune volte la modificava, altre volte la ricomponeva come prima, tanto da arrivare alla sera, quando alla fine si metteva in contemplazione, assorto, davanti al suo ultimo quadro. Non per molto però, perché alquanto soddisfatto raccoglieva frettolosamente tutte le sue carte colorate e le rimetteva scrupolosamente nella sua cartellina di cartone. Per continuare il giorno dopo allo stesso modo e il giorno dopo ancora allo stesso modo ma facendo un quadro ogni giorno diverso.
Manlio Brusatin , colore senza nome
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Chi nella vita preferisce il bello all’utile, finisce certo, come il bimbo che preferisce le caramelle al pane, col rovinarsi lo stomaco e con guardare il mondo con molta tetraggine.
Friedrich Nietzsche, Umano, troppo umano
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L’amore è come una caramella… Un dolce sentimento da scartare e condividere con la persona amata.
C.Russotti
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L’amore è come una caramella:
si cerca sempre la più bella
colorata e appariscente,
per trovarla ci vuole un “niente”.
Si scarta con attenzione
per poi farne un sol boccone:
ah, che aroma prelibato
che solletica il palato…
Oh che dolcissimo sapore,
ci fa sciogliere anche il cuore.
Questa è una lieve e rara essenza,
di cui non si può mai stare senza,
ma è un’arte far durare
questo gusto celestiale,
e quando il dolce è finito
ti ritrovi rimbambito.
Triste vita senza amore:
ne risente anche il cuore!
E allor, con attenzione,
si ricerca l’attrazione
per la giusta caramella
che sia buona, dolce, e forse bella.
Lucia Gaianigo
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Ida, ancora convinta di prendere il diploma tra qualche settimana, apre i suoi libri di storia. A Ida piace la storia, le piacciono gli scontri tra il partito dei Cappelli e quello dei Berretti, ha risposto correttamente alla domanda sull’hobby di re Federico di lavorare al tornio le tabacchiere, e non molto tempo fa il professore le ha detto che sicuramente diventerà un’insegnante, come lui. Sei precisa, sei la più diligente della classe e hai la testa per studiare. Per questo ora Ida vuole immergersi più a fondo nell’epoca delle tabacchiere, però le piacciono anche le caramelle, è entusiasta delle caramelle Figaro, delle Läkerol e di quelle al miele, e quando Fredrik Jonson Lök si mette a frugare nella scatola delle caramelle al miele, lì accanto, lei non può fare a meno di sbirciare. Fredrik è timido, si scosta, ma ha la sensazione che qui, a questo punto, si potrebbe magari offrirne una.
Sbirciando lei continua a rimuginare su Cappelli e Berretti, e intanto ascolta il fruscio che viene dalla scatola di caramelle.
Sciabordio di onde. Sbirciatine.
Fredrik Jonson Lök si rifugia nel suo masticare e guarda il lago.
“Studi?”
“Stiamo facendo l’Illuminismo. È un periodo talmente interessante. Non trovi?”
Per via delle caramelle al miele.
“Posso offrirtene una?” gli viene in mente di dire dopo averne trangugiato una consistente quantità.
“Grazie”, inspira lei sorridendo. “Dobbiamo riuscire a fare tutto fino alla morte di Gustavo III. Chissà poi perché l’hanno ammazzato! D’accordo che era un despota, però era un despota illuminato.”
“Mmmgià, è stata una scemenza, credo. Vai a scuola?”
“Sono all’ultimo anno, prendo il diploma tra un mese”, dice lei senza ancora sentire il fiato del destino che le sfiora le guance. “Pensa se mi interrogano in storia. È la materia più bella di tutte. Secondo te?”
Lui la guarda con diffidenza. La vede crescere ai suoi occhi, e i denti che compaiono quando si mette la caramella sulla lingua risplendono bianchi e regolari, non ha mai visto niente del genere. E Ida, come avrebbe più tardi raccontato, rimane “confusa” dal suo sguardo:
“A te non piace la storia?”
“Maledizione, mi piaci tu. Ecco cosa mi piace. Scusa la parola forte.”
Göran Tunström , Il ladro della Bibbia
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Quando ero piccolo, mia madre mi diceva sempre: “Se uno sconosciuto ti avvicina, ti offre caramelle e ti invita a salire in macchina con lui, vacci!”.
Woody Allen
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Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più. Nelle infautazioni a senso unico l’oggetto del nostro amore si limita a negarci il suo. Ci toglie qualcosa che ci aveva dato soltanto nella nostra immaginazione. Ma quando un sentimento ricambiato cessa di esserlo, si interrompe bruscamente il flusso di un’energia condivisa. Chi è stato abbandonato si considera assaggiato e sputato come una caramella cattiva. Colpevole di qualcosa d’indefinito.
Fai bei Sogni, Massimo Gramellini
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Caramella caramella questa scuola come è bella
me l’ha detto la mammina
a colazione stamattina.
Ci son tanti buoni amici un pò tristi
e un pò felici
ma giocando in compagnia
queste lacrime van via.
Caramella caramella
questa scuola come è bella
mi accompagna anche la zia
non la lascio andar via.
Mi son messo il grembiulino
nella tasca ho un regalino
che mi ha fatto il mio papà
prima di venire qua.