Se la scuola fosse più efficace, la televisione non sarebbe tanto potente.
John Condry, Ladra di tempo, serva infedele
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La scuola pubblica rimane oggi l’ultimo luogo della società di mercato in cui il bambino cliente debba pagare di persona, piegarsi al do ut des: sapere in cambio di studio, conoscenze in cambio di sforzi, accesso all’universalità in cambio dell’esercizio solitario della riflessione, una vaga promessa di futuro in cambio di una piena presenza in classe, ecco ciò che la scuola esige da lui.
Daniel Pennac, Diario di scuola
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“Non v’è dubbio che la scuola sia sempre un luogo insieme familiare e non amato, un luogo di fatica e di ore parte noiose e parte ansiose. Si può rendere la scuola un luogo amabile, divertente, un luogo di indimenticabili gioie dell’intelligenza giovanile, quella intelligenza che, alacre e curiosa, comincia a vivere? Ne dubito; vi è qualcosa di innaturale nella scuola dell’ultimo secolo, che non mi pare emendabile: dal modo di reclutare gli insegnanti, dalle bizzarrie degli orari, che giustappongono matematica e letteratura, arte e chimica, costringendo l’intelligenza dell’allievo ad una disponibilità distratta, priva di passione e di coinvolgimento
drammatico.
Lo stesso insegnante, vagabondo di aula in aula, vincolato ad orari e scadenze che non sceglie, non potrà ritrovare dentro di sé quella condizione che sola consente di consegnare agli altri qualcosa che ci appartiene nel profondo.
Nella scuola si amministrano senza gioia materie di gioia … E poi, i voti! Quel desiderio impuro e corrotto di essere approvati, accettati, giudicati buoni; è un vizio che ci porteremo dietro tutta la vita, e sempre o cautamente mendicheremo il “voto” di qualcuno …
Che Pinocchio abbia ragione, lo sentiamo nelle nostre viscere; ma vivere non significa avere ragione; significa aver torto. Se la scuola delude, se la scuola copre di noia discorsi densi di inesauribile letizia dell’anima, forse questo appunto è il suo compito: avviare il giovinetto incauto e ruvidamente allegro alla delusione di esistere. Tutti gli errori che si accumulano nella scuola formano, quasi per caso, una grande e difficile esperienza, un percorso obbligato, un labirinto nel quale si entra drammaticamente intensi come solo un fanciullo può essere, per uscire oscuramente offesi, pronti alle ulteriori offese a venire. Del tempo della scuola resterà nella nostra vita un’intensa memoria di volti senza tempo, di “compagni” e “compagne” insieme lontanissimi e indimenticabili; e la lunga fatica della scuola sarà tutt’uno con la lunga fatica di vivere”
Giorgio Manganelli, Improvvisi per macchina da scrivere
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C’è un professor di storia che odia i
Fenici
una prof di matematica che strappa le
radici
una prof di scienze che appicca fuoco agli
alberi
e un prof di latino che tiene per i
barbari
e il prof di disegno dice che Dio è tondo
E questa è la scuola più strana del mondo
Il prof di geografia non sa dov’è Pechino
la prof di Italiano legge solo Topolino
il prof di religione fa fare le flessioni
il prof di ginnastica insegna le orazioni
e la preside è una scimmia e si chiama
Raimondo
e questa è la scuola più strana del mondo
E c’è il prof di nuvole che porta in
classe i cumuli
e un prof di temporali che insegna a fare
i fulmini
e il prof di cerbottana e quello di fionda
e un prof che ruba sempre a tutti la
merenda
e la campanella dell’ora suona ogni
secondo
perché, questa è la scuola più strana del
mondo
Stefano Benni, Ballate.
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Da oltre mezzo secolo i bambini, i ragazzi e i giovani vengono obbligati a starsene seduti, tra scuola e compiti, circa otto ore al giorno, e che, alla fine dei loro corsi di studi, a qualsiasi domanda culturale, il loro sguardo vaga smarrito o si esprime in un “boh!”
Silvano Agosti, Lettere dalla Kirghisia
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La scuola non deve mai dimenticare di avere a che fare con individui ancora immaturi, ai quali non è lecito negare il diritto di indugiare in determinate fasi, seppur sgradevoli, dello sviluppo. Essa non si deve assumere la prerogativa di inesorabilità propria della vita; non deve voler essere più che un gioco di vita.
Sigmund Freud, Contributi a una discussione sul suicidio
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La scuola oggi è incapace di sviluppare quelle competenze e quei talenti che sono oggi necessari per continuare ad appartenere a una società industriale avanzata. È talmente distaccata dalle vere esigenze del mondo del lavoro da essere diventata, in larga misura, una fabbrica di disoccupati con la laurea.
Piero Angela, Nel buio degli anni luce
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Dalla culla e non dalla scuola deriva l’eccellenza di qualunque ingegno.
Pietro Aretino, Lettera al Coccio
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Le scuole sono soltanto fabbriche di imbecillità e di depravazione.
Thomas Bernhard, Un bambino
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Forse non è a scuola che impariamo per la vita, ma lungo la strada di scuola.
Heinrich Böll, Cosa faremo di questo ragazzo?
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Il mondo può essere salvato solo dal soffio della scuola.
Talmud
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La scuola è più grande isola della conoscenza, lungo il litorale di meraviglia.
Ralph W. Sockman
La ragione principale per andare a scuola è quello di ottenere l’impressione, per il resto della vita, che c’è un libro per tutto
Robert Frost
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Chi entra nella scuola oggi ne ha un’idea che risale a quella che se ne fece frequentandola da studente. Ma la prospettiva degli studenti investe soltanto alcuni dei suoi aspetti, e soprattutto non tiene conto delle origini dell’istituzione in cui si entra e si lavora ogni giorno. Dagli studenti è frequente sentir dire che la scuola serve a poco o a nulla; ed è comprensibile che ciò accada quando essa non si fa percepire come una realtà necessaria. La maggior parte degli adulti oggi conserva della scuola l’immagine che ne aveva da studente, buona o cattiva a seconda dell’esperienza vissuta, ma non immagina che molte delle difficoltà e delle delusioni incontrate siano dipese dalla poca professionalità degli insegnanti: perché l’idea che l’insegnante sia un professionista e un tecnico purtroppo non appartiene ancora alla nostra cultura.
Anche molti fra gli insegnanti più anziani partecipano di questa ignoranza, perché la loro formazione non ha avuto nulla di professionistico. È verissimo anche che ognuno di noi conosce insegnanti che sono meri mestieranti e svolgono da dilettanti e senza passione la propria professione: non per nulla spesso la scuola è, come si è detto, un’occupazione di seconda scelta. Tuttavia, se si vuole entrare nella scuola con l’intento di lavorare seriamente, oggi non è più possibile professare una simile idea; ed è proprio il tipo del mestierante dilettante che una seria formazione professionale intende eliminare impegnando gli aspiranti insegnanti in una formazione che dovrebbe servire a selezionarli adeguatamente.
Saverio Santamaita , Storia della scuola
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La scuola consegue tanto meglio il proprio scopo quanto più pone l’individuo in condizione di fare a meno di essa.
Ernesto Codignola, in John Dewey, Scuola e società
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La scuola è così essenzialmente antigeniale che non ristupidisce solamente gli scolari ma anche i maestri.
Giovanni Papini, Chiudiamo le scuole
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Vera passione per la conoscenza in un giovane è quella che si mantiene viva nonostante la scuola.
Giovanni Soriano, Maldetti. Pensieri in soluzione acida
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Ogni istruzione seria s’acquista con la vita, non con la scuola.
Lev Tolstoj, Sull’istruzione pubblica
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Lo scopo della scuola è quello di formare i giovani a educare se stessi per tutta la vita.
Robert Maynard Hutchins
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Mi piace un insegnante che ti dà qualcosa da pensare da portare a casa oltre ai consueti compiti.
Lily Tomlin
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La scuola è imparare quello che non sapevi nemmeno di non sapere.
Daniel J. Boorstin
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Perché la società dovrebbe sentirsi responsabile solo per l’educazione dei figli, e non per l’educazione di tutti gli adulti di ogni età?
Erich Fromm
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La mia idea di scuola è quello di turbare le menti dei giovani e infiammare il loro intelletto.
Robert Maynard Hutchins
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Milioni di persone hanno visto la caduta della mela, ma Newton è stato colui che ha chiesto “perché”.
Bernard Mannes Baruch
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Scopo della scuola è quello di sostituire una mente vuota con una aperta.
Malcolm S. Forbes