La mancanza di te è come dover respirare sott’acqua.
Stephen Littleword
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Non si guarisce mai da ciò che ci manca, ci si adatta, ci si racconta altre verità.
Si convive con se stessi, con la nostalgia della vita, come i vecchi.
Margaret Mazzantini, Venuto al Mondo
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Non patisce mancanza chi non sente desiderio.
Marco Tullio Cicerone, Sulla vecchiaia
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“Quando ti viene una nostalgia, non è mancanza, è presenza, è una visita, arrivano persone, paesi, da lontano e ti tengono un poco di compagnia.”
Erri De Luca, Montedidio
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La base di ogni volere è bisogno, mancanza, ossia dolore, a cui l’uomo è vincolato dall’origine, per natura. Venendogli invece a mancare oggetti del desiderio, quando questo è tolto via da un troppo facile appagamento, tremendo vuoto e noia l’opprimono: cioè la sua natura e il suo essere medesimo gli diventano intollerabile peso. La sua vita oscilla quindi come un pendolo, di qua e di là, tra il dolore e la noia, che sono in realtà i suoi veri elementi costitutivi.
Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione
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E sì, mi manca ancora. Per quanto incomprensibile possa essere, sento ancora la sua mancanza. La sento soprattutto in questo tipo di situazione, quando esco, quando mi siedo in un ristorante con qualcuno, quando viene un po’ di sole dopo che ha piovuto, quando la gente intorno parla del più e del meno, quando la normalità incalza. E’ soprattutto in quei momenti che mi domando cosa ci faccio lì. Perché rimango. Perché non me ne vado. E perché quello che mangio non sa di niente. E perché delle cose che mi dicono gli amici, cose per le quali dovrei provare un qualche interesse, non m’importi assolutamente nulla. E risponda per pura cortesia, sperando che se la bevano e pensando che se pure non se la bevono fa lo stesso. E perché quando mi sembra di cominciare a rilassarmi, finalmente, vengo subito assalito dal solito stormo di piccoli ricordi felici che vuole portarmi via da dove sto. E perché mi sembra di aver lasciato la vita da qualche parte. Ma dove?
Fanculo, va’.
Diego De Silva, Sono contrario alle emozioni
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6 commenti
Anche se per un giorno…Ho sentito la tua mancanza…cercavo di non mostrarla…ma dentro sentivo che mancava qualcosa…quel qualcosa eri tu…ma ora che sei QUi…Non commetterò lo stesso errore…!
ci manchi torna presto per favore
p.s.
Vado spesso in stazione, mi piace vedere quando la gente scende dal treno e incontra qualcuno da abbracciare, oppure quando qualcuno parte.. Mi piacciono le lacrime agli occhi della gente, e sui miei occhi, di lacrime, ce ne sono infinite. Ti sto aspettando Giacomo, sto aspettando che tu scenda da un treno, con la tua cresta da bulletto, il sorrisone contagioso, i pantaloncini da basket, alle cuffie ‘vacca’ e una camel tra le dita. Non tornerai più vero? Perché sei andato via? Perché mi hai lasciata sola in questo mare? Perché. Non ci sono spiegazioni, non ci sono scuse, tu non tornerai, ma allo stesso tempo farò finta che tu non te ne sia mai andato. Ti parlo, ti sogno, vedo i tuoi occhioni azzurri tra i ragazzi, mi giro e saluto quelli che ti assomigliano. Chiamerei mio figlio come te, Giacomo, lo chiamerei così per riaverti indietro, perché mi manchi, perché io cosi non ce la faccio più.
Mi manchi da morire,zio.
Vorrei tu tornassi,ti dedico tutte queste frasi,eri una di quelle persone che mi rendeva la vita un pò migliore e il sorriso un pò più forte.
Torna.
Il mio benessere ruotava su ogni tuo piccolo gesto, che fosse importante o meno, un tuo sorriso luminoso, un tuo abbraccio protettivo e rasserenante , mi rendevano meravigliosa quanto te. E adesso tutto questo mi manca da toglier il fiato.
Ciao, volevo dirti che sto realizzando il mio sogno a distanza di due anni, che ho superato la mia paura e vivo rilassata, che ho trovato persone per le quali vale la pena rischiare, che non mi vergogno di piangere davanti ai miei amici, che gli abbracci sono più caldi se durano di più e le felpe dei ragazzi profumano.
Ma non di te.
Eppure ancora tutto sa di te. Sa di te la stazione fredda dove prendo il treno, quando stavamo insieme e ci scaldavamo.
Sa di te la mia casa dove non ci sei mai realmente stato. Sa di te il parco, dove stavamo così raramente che non fa neanche così male tornarci.
Fa malissimo vedere che ora sei felice con una ragazza che non sono io, che ora non mi guardi più come se fossi la cosa più bella, ma che ti piacciono ancora i miei occhi scuri e i miei capelli sciolti che solo te vedevi.
Ma fa bene sapere che sono stata capace di sostituirti, con qualcuno che vale decisamente più di te, con un migliore amico, un fratello, un compagno.
Ti ho sostituito, sì, ma manchi, manchi tanto
P.s.= aspetto ancora l’uscita promessa qualche anno fa in un bar.