La lamentela sottrae energia al tuo spirito, prova a sfruttare quella forza che senti nascere da dentro di te per fare qualcosa che solitamente non hai energia di fare, o cio’ che rimandi da tempo, prova, è magico.
Stephen Littleword, La tecnologia dell’ovvio
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La lamentela è indice della tua incapacità di percepirti come creatore unico degli eventi della tua vita. In un percorso di crescita personale è indispensabile abbandonare ogni genere di lamentela, altrimenti nessun ulteriore passo può essere fatto.
Salvatore Brizzi, Alchimia contemporanea
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Non mettetemi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie, a chi non sa più accorgersi di un tramonto. Chiudo gli occhi. Mi scosto di un passo. Sono altro, sono altrove.
Alda Merini
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C’è sempre un motivo per lamentarsi.
Nell’ingiustizia si trova la chiave per liberarti dalla sofferenza. Non limitarti alla lamentela come fanno gli schiavi… che piegano la testa digrignando i denti. Abbi il coraggio di entrare nell’ingiustizia e qui trova la vera Giustizia. Ogni evento ingiusto della tua esistenza tocca un nervo scoperto, ma se invece di usare la lamentela come fuga indaghi dentro quell’evento, scopri perché tu, e solo tu, lo hai portato nella tua vita.
Allora puoi diventare il Re del tuo Regno. L’unico responsabile per quanto ti accade.
Salvatore Brizzi, Il libro di Draco Daatson – Parte prima
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Amare se stessi
vuol dire accettarsi
in quanto persona degna di rispetto,
perchè così si è deciso.
Accettarsi vuol dire altresì non lamentarsi.
Le persone che funzionano a pieno ritmo
non si lamentano mai,
e in particolare non si dolgono
che gli scogli siano duri, che il cielo si annuvoli,
che il ghiaccio sia troppo freddo.
Accettare significa non trovare da dire;
la felicità significa non lamentarsi
di quello per cui non c’è niente da fare.
Le lamentele sono il rifugio
di coloro che non hanno fiducia in se stessi.
Wayne W. Dyer
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Amare se stessi vuol dire accettarsi in quanto persona degna di rispetto, perchè così si è deciso. Accettarsi vuol dire altresì non lamentarsi. Le persone che funzionano a pieno ritmo non si lamentano mai, e in particolare non si dolgono che gli scogli siano duri, che il cielo si annuvoli, che il ghiaccio sia troppo freddo.Accettare significa non trovare da dire; la felicità significa non lamentarsidi quello per cui non c’è niente da fare. Le lamentele sono il rifugio di coloro che non hanno fiducia in se stessi.
LE VOSTRE ZONE ERRONEE, Wayne W. Dyer
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Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno, di niente,
perché in fondo
Tu hai fatto quello che volevi nella vita.
Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.
Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte,
affrontala con valore e accettala.
In un modo o in un altro
è il risultato delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.
Non amareggiarti del tuo fallimento
né attribuirlo agli altri.
Accettati adesso
o continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare
e che nessuno è così terribile per cedere.
Non dimenticare
che la causa del tuo presente è il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.
Apprendi dagli audaci,
dai forti
da chi non accetta compromessi,
da chi vivrà malgrado tutto
pensa meno ai tuoi problemi
e più al tuo lavoro.
I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore
e ad essere più grande, che è
il più grande degli ostacoli.
Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte
e finirai di essere una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.
Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell’alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati, combatti, cammina,
deciditi e trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino
è il pretesto dei falliti.
PABLO NERUDA, “Non incolpare nessuno”
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Rivela il tuo segreto al vento, ma non lamentarti se lo dirà agli alberi.
MILLE SPENDIDI SOLI – Khaled Hosseini
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Stai sull’emozione che provi in questo momento. Stai sull’ansia, sulla paura, sul fastidio… senza giustificarli mai: non cedere alla tentazione di dare la colpa della loro presenza a un evento esterno.
Non lamentarti mai, non accusare un fantomatico “mondo esterno” che secondo te sarebbe causa delle tue disgrazie. Resta presente sull’emozione più a lungo che puoi, senza rifiutarla, senza allontanarla, senza lamentarti. Accogli la tua sofferenza, comprendi il tuo fastidio, fai amicizia con la tua rabbia. E tieni sempre bene a mente in ognuno di questi istanti che è proprio quell’emozione a proiettare la realtà che percepisci come esterna.
Salvatore Brizzi, Alchimia contemporanea