Qui si fa l’Italia o si muore.
Giuseppe Garibaldi
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Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane,
di gente che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l’anno della crescita, ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
Attenzione a chi cade, attenzione al sole che nasce e che muore,
attenzione ai ragazzi che crescono,
attenzione anche a un semplice lampione,
a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere,
significa rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, al buio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza.
Franco Arminio, Geografia commossa dell’Italia interna
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“Tra le molte maledizioni di cui soffre l’Italia, ce n’è una che a intervalli regolari la insidia: ogni scelta cruciale si presenta sotto forma di dilemma tragico, irrisolvibile. Nella Grecia classica si direbbe: di aporia. Uno scontro mortale tra principi egualmente validi. Solo che da noi manca la catarsi, che snoda i nodi”.
Tiziana Grassi, Taranto. Oltre la notte
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Amo i tuoi mari splendidi e le tue Alpi sublimi, amo i tuoi monumenti solenni e le tue memorie immortali; amo la tua gloria e la tua bellezza.
Edmondo De Amicis, Cuore
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Stiamo festeggiando l’unità d’Italia, quando festeggeremo l’unità degli Italiani?
Maria Bertuzzo
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E’ un’Italia che va
nessuno la ferma più
nemmeno le nuvole nucleari,
le notizie dei telegionali
Lo sai cos’è, lo sai cos’è che c’è?
Da troppo tempo non ci guardiamo più
non parliamo, ci nascondiamo o per
non sapere niente, si va su e giù
noi le domeniche come tante pecore
ci pettiniam, ci spostiamo
ho appena fatto il pieno
tra un’ora vado… partirò…
Ron, E l’Italia che va
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L’arte degli italiani sta nella bellezza.
Kahlil Gibran
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L’amore ch’io porto all’Italia e il vivo desiderio che tengo d’ogni suo bene, mi obbligano ad aggiungere che nulla più osta, secondo il parere mio, al risorgimento della comune patria, che le dottrine intemperate, e l’opera di quelli che le spargono e promulgano dentro e fuori della Penisola.
Vincenzo Gioberti
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Piangi, che ben hai donde, Italia mia.
Giacomo Leopardi
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L’Italia: un Paese che sta in piedi perché non sa da che parte cadere. Un Paese dove le maschere hanno sostituito i volti. Dove “la legge è uguale per tutti”, ma non tutti sono uguali davanti alla legge. Un Paese dove d’insormontabile ci sono solo i cavilli. Un Paese di fedeli “praticanti”, non di credenti. Un Paese che crede nei santi solo se gli fanno il miracolo. Un Paese dove quel che è pubblico, non è di tutti: è degli altri. Un Paese dove la dietrologia è un bene di prima necessità. Un Paese che vive alla giornata in attesa di passare la nottata. Un Paese di furbi che trovano sempre qualcuno più furbo che li fa fessi. Un Paese dove non è tanto la serietà dei problemi che preoccupa, quanto la mancanza di serietà di chi dovrebbe risolverli. Un Paese diretto da una classe politica senza classe. Un Paese, come diceva Longanesi, dove si è “estremisti per prudenza”. Un Paese anarchico, conformista e trasformista. Il Paese di Arlecchino, Pulcinella, Fregoli, Pinocchio, Bertoldo, Maramaldo, Cagliostro. Un Paese di furbi e furbetti, che tirano l’acqua al proprio mulino, infischiandosene degli “interessi generali”.
Roberto gervaso * Io la penso così – Contro l’Italia dei disvalori
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Propongo che l’Italia come Stato indipendente sia abolito e che diventi una colonia di un Paese civile.
Oliviero Toscani
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Viva l’Italia, l’Italia liberata,
l’Italia del valzer, l’Italia del caffè.
L’Italia derubata e colpita al cuore,
viva l’Italia, l’Italia che non muore.
Viva l’Italia, presa a tradimento,
l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura…
Francesco de Gregori, Viva l’Italia
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Benvenuti nel paese dove la corruzione non è un’eccezione, ma la regola, dove la polizia non è di Stato, ma lo Stato è di polizia; benvenuti nel paese nelle mani degli opportunisti, dei furbi, dei ladri, benvenuti nel paese che mette in fuga i suoi cervelli migliori, che limita l’istruzione invece di incentivarla, che diffonde spazzatura al posto della cultura; benvenuti nel paese dove i grandi evasori fiscali vengono agevolati e dove i ladri di pane vengono processati e condannati; benvenuti nel paese dove gli appalti vengono pilotati dalla mafia, dalla camorra, dalla ‘ndrangheta con l’accordo dello Stato, benvenuti nel paese delle stragi impunite e degli eroi lasciati soli e dimenticati; benvenuti nel paese dove chi ha una fedina penale sporca può essere eletto a rappresentare un popolo e dove, chi governa, non si vergogna a mettere le mani nelle tasche dei cittadini onesti, ma prova ribrezzo a metterle nelle proprie. Benvenuti nel paese che ha sottratto il futuro ai giovani e il presente agli anziani.
Benvenuti in Italia.
Paola Melone
1 commento
gli italiani festeggiano, non vedo il motivo per cui non dovrebbero festeggiare, è oggi la loro festa,la festa per chi ha lottato, per chi ha dato la vita. ma solo chi ha fatto ciò può festeggiare