Sto resistendo in amore. Amo alla follia una donna che dice che per ora può solo volermi bene. Lungo, troppo lungo spiegare qui il perchè della sua paura di amare. Sarà una lotta, una scalata di un monte irto e mai scalato da nessuno. Non c’è nessuna via percorsa prima, nessuna. Mi aggrappo alle sue frasi: che ormai sono dentro di lei, che le appartengo, al fatto che mi chieda cosa andremo a vedere nel teatro della mia città il prossimo inverno, a qualche altra frase sussurrata mentre facciamo l’amore… Non sono mai stato così, non ho mai amato senza essere corrisposto, o meglio, sentendosi dire “ti voglio un bene dell’anima ma non ti amo”. A qualcuno è successo? Qualcuno ha mai provato a portare avanti una cosa del genere? La sento davvero un’impresa titanica e a volte ho la sensazione che prima o poi dovrò davvero sparire per farle capire cosa sono e chi sono, a volte credo davvero che la mia totale assenza potrà farla piombare nel buio profondo in cui si trovava prima. Ma io? Io riuscirò a sparire? Riuscirò a non rispondere al telefono? A non rispondere alle mail, immaginando le sue lacrime a 200 km di distanza? Ho anche paura di aver in un certo senso bisogno di amore? Bisogno di sentirmi dire ‘ciao amore’. Ci pensate mai? Quanto c’è di egoismo nell’amore? Quanto si dà all’altro e quanto invece si prende e si vuole prendere? Quando si dice ‘non vivo senza te’, non si tratta anche di puro e bieco egoismo? La chiudo qui, tanto so che queste mie parole non le leggerà mai nessuno. Quanto uomini persi negli occhi e nel sorriso di una donna ci sono al mondo? Senz’altro meno di tutti quei duri che, come recita Vasco, poi piangono contro i muri! Ciao e grazie per aver accolto il mio sfogo.
Io ti leggo, Davide.
Ti leggo e penso “Dovrebbe lasciar perdere, è sesso, non fare l’amore quello che fa con lui…non può durare”.
Poi penso a lei, a cosa possa averla resa così. Parto dal presupposto che lei non stia giocando con te, che davvero non POSSA innamorarsi, che non se lo permetta. E allora la capisco perfettamente, perchè lei è come me.
“Knowing warmth only makes you weaker”, conoscere il calore ti rende solo più debole, questo è ciò che mi ripeto sempre, sempre, ogni volta che vorrei un abbraccio o una carezza o una spalla su cui appoggiare la testa, chiudere gli occhi e aspettare che passi la tempesta. Stavo bene (no, non è vero, stavo da schifo ma per me era la normalità, quindi paradossalmente non ne soffrivo) tanti anni fa, stavo bene prima di conoscerlo, ero in pace con me e con la mia convinzione che le persone portassero solo guai. Poi l’ho incontrato. Ha abbattuto tutte le mie difese, i miei muri, tutto ciò che avevo per proteggermi. Mi sono permessa di iniziare a sperare in un futuro, mi sono permessa di darmelo, un futuro. Ma non sono una persona facile. Da capire, da interpretare. Sembro acqua, ma sono vodka. Forte, tosta, dura. Molto. Con gli altri, ma soprattutto con me. Ci ho messo mesi per dire “ti amo”, ma dal momento in cui l’ho detto, ho dato l’anima, ogni giorno. Non esisteva un sacrificio degno di questo nome: quello che per altri lo sarebbe stato, per me era normale. Ma i conti con la sofferenza passata erano ancora aperti: a saldare è passata la depressione. E lui ha detto basta. Mi sono ammalata, e dopo 15 giorni se n’è andato.
Per me è una discesa all’inferno.
Combatto da sola per mesi, poi mi capita l’occasione di “leccarmi le ferite” con un amico. Ovviamente non va: visti i presupposti, mi sarei stupita del contrario. Per inciso, era un supporto emotivo, essenzialmente mangiavamo insieme e dormivamo nello stesso letto…ormai ero talmente a pezzi che riuscivo a mangiare solo con qualcuno e non ero in grado di dormire decentemente, da sola. Mai fatto sesso con lui.
Il fuggiasco, saputo che non sono più sola e disperata (secondo lui) si rifà vivo e mi prega di tornare con lui.
La faccio breve: per rispetto della persona con cui sto
-di fatto- convivendo platonicamente, declino l’offerta. Saputo che l’ex è tornato, l’amico ha la malsana idea di prendermi e mollarmi metaforicamente tra le sue braccia.
Sentendosi in colpa, l’ex si sente con il mio amico e cerca di convincerlo a dare una possibilità al suo (del mio amico!) rapporto con me…finisce con me, mollata la sera di Natale su una strada in mezzo alla campagna, e con il mio amico che chiama il mio ex dicendogli di venire a prendermi perchè lui non ce la fa a provare a stare con me. Cose da uscire di testa.
Potrei dire che, essendo un’idiota, dopo tre mesi di riflessione gli ho permesso di tornare. La realtà è anche peggio. Non sono in grado di stare con nessun altro. Mi sembra un tradimento provarci, mi sembrava un tradimento anche mentre era desaparecido…il mio cuore è stupidamente legato ad un solo padrone. Ho aspettato tre mesi solo per un minimo di rispetto verso me stessa.
Chi credo di fregare? Nessuno. Metto a tacere la depressione per pochi mesi, poi lei prevedibilmente torna e la storia si ripete, con la variante che questa volta lui mi mente. Con la mia sfortuna, scopro bugia e verità in una settimana e questa volta mi arrabbio. Ma non sono stupida: non butto via cinque anni, convivenza e una proposta di matrimonio (perchè me l’ha fatta, una proposta di matrimonio) per una menzogna, per quanto grave. Ci rifletto una settimana, poi gli chiedo di vederci per chiarirci e affrontare la situazione uscendone insieme. Risposta: non sono più interessato.
Questa volta mi rimbocco le maniche e mi curo seriamente, niente chiodo-schiaccia-chiodo e lavoro su me stessa. Dopo un anno, e qui siamo ai giorni nostri, sto bene, finalmente. Conto saldato e forte di nuovo.
Ma questa volta i muri e le difese sono bunker e fortezze, non permetto a nessuno di abbatterli.
Vorrei, Dio sa quanto vorrei, con tutte le mie forze vorrei un abbraccio o una carezza; ma questa volta non lo permetterò. Il calore ti rende solo più debole, quindi restane lontana e conta solo su te stessa, ragazza. Non permettere a nessuno di entrarti nella guardia, non l’abbassare mai e non fidarti di nessuno.
Ora, Davide, tutto questo è per dirti che forse, solo forse, lei si sente come me, almeno in parte.
Quindi, per te, cercati una donna che ti ami.
Quindi, per lei, tieni duro, non lasciarla sola, non disintegrare quello che resta del suo cuore, per l’amor del cielo, proteggila e restale accanto, abbatti le sue difese e tienila stretta, sempre.
Alla fine la scelta è tua. Ci sono sempre delle conseguenze, in ogni scelta.
A lei, spero non tocchi la strada che è capitata a me: essere consapevole che in questa vita non torneremo insieme neanche se mi implorasse (perchè la mia testa questa volta sarebbe forte a sufficienza da impedirmelo), a avere un cuore congelato che ogni sera va ad aspettare il suo padrone davanti alla porta, senza che io possa fare nulla per impediglierlo.
Un abbraccio, ragazzo mio, che la tua tempesta passi presto.
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Il Non Mollare è la corda che ci tiene su, quando tutto il mondo ci sping sul ciglio di un burrone
Sto resistendo in amore. Amo alla follia una donna che dice che per ora può solo volermi bene. Lungo, troppo lungo spiegare qui il perchè della sua paura di amare. Sarà una lotta, una scalata di un monte irto e mai scalato da nessuno. Non c’è nessuna via percorsa prima, nessuna. Mi aggrappo alle sue frasi: che ormai sono dentro di lei, che le appartengo, al fatto che mi chieda cosa andremo a vedere nel teatro della mia città il prossimo inverno, a qualche altra frase sussurrata mentre facciamo l’amore… Non sono mai stato così, non ho mai amato senza essere corrisposto, o meglio, sentendosi dire “ti voglio un bene dell’anima ma non ti amo”. A qualcuno è successo? Qualcuno ha mai provato a portare avanti una cosa del genere? La sento davvero un’impresa titanica e a volte ho la sensazione che prima o poi dovrò davvero sparire per farle capire cosa sono e chi sono, a volte credo davvero che la mia totale assenza potrà farla piombare nel buio profondo in cui si trovava prima. Ma io? Io riuscirò a sparire? Riuscirò a non rispondere al telefono? A non rispondere alle mail, immaginando le sue lacrime a 200 km di distanza? Ho anche paura di aver in un certo senso bisogno di amore? Bisogno di sentirmi dire ‘ciao amore’. Ci pensate mai? Quanto c’è di egoismo nell’amore? Quanto si dà all’altro e quanto invece si prende e si vuole prendere? Quando si dice ‘non vivo senza te’, non si tratta anche di puro e bieco egoismo? La chiudo qui, tanto so che queste mie parole non le leggerà mai nessuno. Quanto uomini persi negli occhi e nel sorriso di una donna ci sono al mondo? Senz’altro meno di tutti quei duri che, come recita Vasco, poi piangono contro i muri! Ciao e grazie per aver accolto il mio sfogo.
Io ti leggo, Davide.
Ti leggo e penso “Dovrebbe lasciar perdere, è sesso, non fare l’amore quello che fa con lui…non può durare”.
Poi penso a lei, a cosa possa averla resa così. Parto dal presupposto che lei non stia giocando con te, che davvero non POSSA innamorarsi, che non se lo permetta. E allora la capisco perfettamente, perchè lei è come me.
“Knowing warmth only makes you weaker”, conoscere il calore ti rende solo più debole, questo è ciò che mi ripeto sempre, sempre, ogni volta che vorrei un abbraccio o una carezza o una spalla su cui appoggiare la testa, chiudere gli occhi e aspettare che passi la tempesta. Stavo bene (no, non è vero, stavo da schifo ma per me era la normalità, quindi paradossalmente non ne soffrivo) tanti anni fa, stavo bene prima di conoscerlo, ero in pace con me e con la mia convinzione che le persone portassero solo guai. Poi l’ho incontrato. Ha abbattuto tutte le mie difese, i miei muri, tutto ciò che avevo per proteggermi. Mi sono permessa di iniziare a sperare in un futuro, mi sono permessa di darmelo, un futuro. Ma non sono una persona facile. Da capire, da interpretare. Sembro acqua, ma sono vodka. Forte, tosta, dura. Molto. Con gli altri, ma soprattutto con me. Ci ho messo mesi per dire “ti amo”, ma dal momento in cui l’ho detto, ho dato l’anima, ogni giorno. Non esisteva un sacrificio degno di questo nome: quello che per altri lo sarebbe stato, per me era normale. Ma i conti con la sofferenza passata erano ancora aperti: a saldare è passata la depressione. E lui ha detto basta. Mi sono ammalata, e dopo 15 giorni se n’è andato.
Per me è una discesa all’inferno.
Combatto da sola per mesi, poi mi capita l’occasione di “leccarmi le ferite” con un amico. Ovviamente non va: visti i presupposti, mi sarei stupita del contrario. Per inciso, era un supporto emotivo, essenzialmente mangiavamo insieme e dormivamo nello stesso letto…ormai ero talmente a pezzi che riuscivo a mangiare solo con qualcuno e non ero in grado di dormire decentemente, da sola. Mai fatto sesso con lui.
Il fuggiasco, saputo che non sono più sola e disperata (secondo lui) si rifà vivo e mi prega di tornare con lui.
La faccio breve: per rispetto della persona con cui sto
-di fatto- convivendo platonicamente, declino l’offerta. Saputo che l’ex è tornato, l’amico ha la malsana idea di prendermi e mollarmi metaforicamente tra le sue braccia.
Sentendosi in colpa, l’ex si sente con il mio amico e cerca di convincerlo a dare una possibilità al suo (del mio amico!) rapporto con me…finisce con me, mollata la sera di Natale su una strada in mezzo alla campagna, e con il mio amico che chiama il mio ex dicendogli di venire a prendermi perchè lui non ce la fa a provare a stare con me. Cose da uscire di testa.
Potrei dire che, essendo un’idiota, dopo tre mesi di riflessione gli ho permesso di tornare. La realtà è anche peggio. Non sono in grado di stare con nessun altro. Mi sembra un tradimento provarci, mi sembrava un tradimento anche mentre era desaparecido…il mio cuore è stupidamente legato ad un solo padrone. Ho aspettato tre mesi solo per un minimo di rispetto verso me stessa.
Chi credo di fregare? Nessuno. Metto a tacere la depressione per pochi mesi, poi lei prevedibilmente torna e la storia si ripete, con la variante che questa volta lui mi mente. Con la mia sfortuna, scopro bugia e verità in una settimana e questa volta mi arrabbio. Ma non sono stupida: non butto via cinque anni, convivenza e una proposta di matrimonio (perchè me l’ha fatta, una proposta di matrimonio) per una menzogna, per quanto grave. Ci rifletto una settimana, poi gli chiedo di vederci per chiarirci e affrontare la situazione uscendone insieme. Risposta: non sono più interessato.
Questa volta mi rimbocco le maniche e mi curo seriamente, niente chiodo-schiaccia-chiodo e lavoro su me stessa. Dopo un anno, e qui siamo ai giorni nostri, sto bene, finalmente. Conto saldato e forte di nuovo.
Ma questa volta i muri e le difese sono bunker e fortezze, non permetto a nessuno di abbatterli.
Vorrei, Dio sa quanto vorrei, con tutte le mie forze vorrei un abbraccio o una carezza; ma questa volta non lo permetterò. Il calore ti rende solo più debole, quindi restane lontana e conta solo su te stessa, ragazza. Non permettere a nessuno di entrarti nella guardia, non l’abbassare mai e non fidarti di nessuno.
Ora, Davide, tutto questo è per dirti che forse, solo forse, lei si sente come me, almeno in parte.
Quindi, per te, cercati una donna che ti ami.
Quindi, per lei, tieni duro, non lasciarla sola, non disintegrare quello che resta del suo cuore, per l’amor del cielo, proteggila e restale accanto, abbatti le sue difese e tienila stretta, sempre.
Alla fine la scelta è tua. Ci sono sempre delle conseguenze, in ogni scelta.
A lei, spero non tocchi la strada che è capitata a me: essere consapevole che in questa vita non torneremo insieme neanche se mi implorasse (perchè la mia testa questa volta sarebbe forte a sufficienza da impedirmelo), a avere un cuore congelato che ogni sera va ad aspettare il suo padrone davanti alla porta, senza che io possa fare nulla per impediglierlo.
Un abbraccio, ragazzo mio, che la tua tempesta passi presto.