Sentiva che tutto accadeva con una strana ineluttabilità, come se il colpo di fortuna del loro incontro richiedesse una risposta stravagante, un moto di anarchia e gioiosità.
Paul Auster – La Musica del Caso
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Non stavano tanto creando un evento, quanto tentando di continuarne uno, e quando Nashe avvolse le braccia attorno al corpo nudo di Fiona il suo desiderio di lei era così potente che stava già trasformandosi in un senso di perdita – perchè lui sapeva di essere destinato a deluderla, alla fine, che presto o tardi sarebbe venuto il momento in cui avrebbe voluto risalire in macchina.
Paul Auster – La Musica del Caso
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lui non poteva fare a meno di sentirsi dispiaciuto per lei, ma questo sentimento era tinto di ammirazione – anzi forse c’era qualcosa di più: il sospetto che Fiona fosse una che lui avrebbe potuto amare, dopo tutto.
Paul Auster – La Musica del Caso
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tutto quello che diceva sembrava plausibile, ma allo stesso tempo Nahe si accorse che lei l’aveva già detto tante volte. Le sue parole non erano false quanto inautentiche, un’illusione alla quale poco alla volta si era convinta di credere, come Pozzi aveva illuso se’ stesso con i sogni sui Campionati Mondiali di poker
Paul Auster – La Musica del Caso
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Quando uscirono fuori scoprirono che stava nevicando. Era la prima neve dell’anno, e cadeva a fiocchi fitti ed umidi, la maggior parte dei quali si scioglievano appena toccavano terra. Nella strada le decorazioni di Natale erano state spente, e il vento non soffiava più. L’aria adesso era calma, tanto calma che sembrava quasi calda. Nashe trasse un respiro profondo, diede un’occhiata al cielo, e rimase fermo un attimo mentre la neve gli cadeva sul volto. Era felice, si rese conto, più felice di quanto lo fosse stato da molto tempo.
Paul Auster – La Musica del Caso
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Fortunatamente, era troppo ubriaco per poter tenere gli occhi aperti troppo a lungo . Prima di cominciasse a farsi pena, era già morto al mondo.
Paul Auster – La Musica del Caso