To love. To be loved.
To never forget your own insignificance.
To never get used to the unspeakable violence and the vulgar disparity of life around you.
To seek joy in the saddest places.
To pursue beauty to its lair.
To never simplify what is complicated or complicate what is simple.
To respect strength, never power.
Above all, to watch.
To try and understand.
To never look away.
And never, never, to forget. …
Amare. Essere amati.
Non dimenticare mai la propria insignificanza.
Non assuefarsi mai all’indicibile violenza e alla grossolana disuguaglianza della vita intorno a te.
Cercare la gioia nei posti più tristi.
Inseguire la bellezza fin dentro la sua tana.
Non semplificare mai le cose complicate e non complicare mai le cose semplici.
Rispettare la forza, mai il potere.
E, soprattutto, guardare. Cercare di capire. Non distogliere mai lo sguardo.
E mai, mai dimenticare.
Arundhati Roy
***
PER TE DONNA
Svegliati. Il giorno ti chiama
alla tua vita: il tuo dovere.
A nient’altro che a vivere.
Strappa ormai alla notte
negatrice e all’ombra
che lo celava, quel corpo
di cui è in attesa, sommessa,
la luce nell’alba.
In piedi, afferma la retta
volontà semplice d’essere
pura vergine verticale.
Senti il tuo corpo.
Freddo, caldo? Lo dirà
il tuo sangue contro la neve
da dietro la finestra;
lo dirà
il colore sulle tue guance.
E guardi il mondo. E riposa
senz’altro impegno che aggiungere
la tua perfezione ad un altro giorno.
Il tuo compito
è sollevare la tua vita,
giocare con lei, lanciarla
come voce alle nubi,
a riafferrare le luci
che ci hanno lasciato.
Questo è il tuo destino: viverti.
Non devi fare nulla.
La tua opera sei tu, niente altro.
P.Salinas, La voce a te dovuta, 1933
***
Sono una donna felice,
come lo dovrebbe essere
qualunque donna
al riverbero di questa età luminosa.
Ho debolezze eleganti,
e cicatrici charmantes.
delle persone,
e per questo sò apprezzare
la loro inestimabile arte
di convivere con le proprie
imperfezioni.
Sono clemente,
alla fine,
con me stessa e con gli altri.
Così sono pronta ad invecchiare,
ripromettendomi di farlo
negli eccessi e nelle sciocchezze.
Se l’età adulta
ti ha dato quello che volevi,
la vecchiaia
dev’essere una sorta
di seconda infanzia
in cui torni a giocare,
e non c’è più nessuno
che ti può dire di smettere.