E non c’è una soluzione se non quella
Di rimpicciolirmi a dismisura
Fino al punto di traslocare nella
Borsa tua con gran disinvoltura…
Oppure supplicare e supplicare la tua ombra
Di cedermi la possibilità
Di rimanere là
A disposizione
Cambiando se tu cambi posizione…
O essere l’involucro
Di ogni
Funambolico
Pensiero che ti viene
Quando le giornate sono piene
Dei tuoi maledettissimi impegni!
MAX GAZZé, I TUOI MALEDETTISSIMI IMPEGNI
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Sei tu
Che mando
Giù
Nel petto
Quando
Mi getto
Vino
In gola…
E più ti respiro
E più t’ingoio
Più voglio
Rivederti ancora!
MAX GAZZé, I TUOI MALEDETTISSIMI IMPEGNI
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Così accade negli incontri casuali che due amanti chiusi com’è chiuso il pugno dei più soli, si ritrovino le baraccia come ali che il destino consapevolmente faccia verità di un sogno dove sboccia un fiore sopra la neve
MAX GAZZè, BUON COMPLEANNO
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ma dietro al cappello di paglia lui
calmo ritaglia un po’ d’ombra
e si vanta ad un palmo da lei per quello che appare
da tanta bellezza ed immonda
perché la ragazza ha tradito,
lasciando a lui prati di niente e un
fuoco distante a incendiarlo.
Max Gazzè, Atto di forza
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Non trovi meno astratto
che l’autonomia sentimentale
sia
abolita sempre
dal concetto
esatto
per il quale
un sintomo d’amore
si misura in dosi come
un recipiente?
Max Gazzè, La mia libertà
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Ho scoperto il freddo ed il rumore, tra l’indifferenza e una ragione
Guarda come scende questa neve: la porterò a mia madre per fargliela toccare
A volte io mi sento molto solo, a volte io mi sento meno vivo.
Max Gazzè, Il nome delle stelle
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Vento
soltanto una domanda:
“non ti accorgi che se incendia è aria che devi fermare”?
Max Gazzè, quel cerino
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Il mio cuore, capisci, è più libero, estremo, supremo, perfetto
Max Gazzè, L’amore di Lilith