Personalmente differente
mente che non mente chiaramente oscura
mente sicuramente insicura
curati del fatto che il dottore non ti cura
sicura di chiusura aperta per la troppa usura
ti concedi gite per la tua natura
SICK RAT! PERSONALMENTE
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il mio figlio è una canzone
la cui mamma è l’ispirazione
nato da un consiglio sussurrato un pò per sbaglio
che se lo cerchi e poi non è di getto rischia di essere un abbaglio
ed ora che mi sei di compagnia non lasciarmi che poi mi sento vuoto
vienimi a trovare un pò più spesso che così mi scuoto
da questo senso di intangibile, non tocco mai ogni qual volta nuoto
io ho un mare di pensieri in pagine che vanno a fuoco
SICK RAT! Ispir’azione
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Scrivo solo e questo è un buon motivo
per cui scrivo solo se ho un motivo
scrivo del mio tempo su di un tempo, sperando che lui stesso me lo dia
scrivo della mia via su una melodia
scrivo e viaggio con le ali ai piedi senza spingere pedali
scrivo per dipingere di questi pomeriggi grigi tutti uguali
scrivo lettere sbiadite dalle lacrime
per poi metterle scandite nelle metriche
SICK RAT! SCRIVO
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“mi ritrovo solo ad ogni calcolo e controllo ogni passaggio
già so che il passo falso è dietro l’angolo
e perciò proseguo dritto dandomi retta
la mia storia è scritta, ma solo quella che ho vissuto è letta”
i compromessi mi ossessionano
come i complessi nella testa quando suonano
mi affido a Gauss e resto in campana
le mie pause sono intervalli senza confidenza alcuna
SICK RAT! L’INGEGNERE DENTRO
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suono monotonico continuo ma costante
interseco quello che voglio e mi accontento del restante
SICK RAT! L’INGEGNERE DENTRO
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resto enigmatico come un cubo di Rubik
crudo e cupo come un’opera di Kubrick
buco il suono ed i suoi muri
rumori nei neuroni che producono onde d’urto
che conducono ad errori di deriva
non mi integro e pretendo di trovare una primitiva alla mia derivata prima
SICK RAT! L’INGEGNERE DENTRO
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sintetizzo nelle casse le mie circostanze
mi sintonizzo su frequenze basse e non ho risonanze
vivo di rapporti irrazionali frazionati nei ricordi
domini inammissibili e resto immobile sui bordi
mi affaccio a superfici adiabatiche puntando a vertici strategici
gradienti termici mi spingono in vortici frenetici e perciò
faccio attenzione ai pedici e inizializzo gli indici per cicli iterativi
malcontenti metrici di tempi critici con esponenti negativi
grafici periodici simbolici di stati d’animo nocivi
SICK RAT! L’INGEGNERE DENTRO
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Pressioni insostenibili, tensioni inammissibili
come tanti altri anch’io convivo coi miei limiti
ma al microscopio scopro quanto poco siamo simili
spesso parlo poco e poi sono pignolo
mi espongo da ignorante, mi muovo nell’ignoto
SICK RAT! L’INGEGNERE DENTRO
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carta vetro per grattare il tempo e per graffiare le coscienze
vita notturna cupa ed emotiva concepita nella musica che mi motiva
Sick Rat! NOTTURNO
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Portami consiglio nel mistero dei rumori che nascondi
fammi sentire ladro di emozioni nei tramonti di altri mondi
intravedo tempi bui agli orizzonti
lacrime sul filo dei racconti fanno da tramite
ai miei occhi gonfi sugli sfondi
altro che primi piani, io parto dai secondi
che la vita affonda i denti quando non ci vede pronti
SICK RAT! NOTTURNO
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il bambino nel cortile adesso è diventato uomo in una giungla ostile
ostia e vino sul vinile che alla fine ho messo fede e scienza sullo stesso stile
SICK RAT! NOTTURNO
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Tu che mi vieni incontro se mi vedi uscire a piedi
saluta i miei fantasmi se li vedi
metti luce al mio domani perché in fondo me lo devi
che il fondo di questi bicchieri è sempre amaro se lo bevi
SICK RAT! NOTTURNO
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sono talmente anonimo che un pò lo puoi negare
SICK RAT! NOTTURNO
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cerco un senso non il consenso delle firme
addenso il mio pensiero nel peso delle cose ferme
affermo il vero e vedo quale forma prende
SICK RAT! CANTOMINATO
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Note detonanti denotanti
che non sono noto ai tanti
nonostante stili ce n’ho tanti
quanti cantanti contenti con tanti contanti
canto d’istinto distante
d’istanti distinti dipinti
su tele sottili sottese da fili
SICK RAT! CANTOMINATO
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sono carezze quando tu mi sfiori
sono sicurezze di tempi migliori
sono i tuoi occhi umidi su questi fogli
sono lumi nelle notti, quando dormi
sono tocchi lucidi al risveglio
quando voglio Lucy per vedermi meglio
SICK RAT! Voglio Lucy per vedermi meglio
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raggi di sole per le nostre passeggiate
siamo girasoli in viaggi ormai già immaginati
sei terra in cui ho messo seme,
sogno di una nuova vita concepita insieme
SICK RAT! Voglio Lucy per vedermi meglio
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A te mi affido, con te mi confido
di te mi fido e per te io mi sfido
sei l’aria di ogni mio sospiro
sei il motore di ogni mio sorriso
sei il calore del mio paradiso
nel sapore di ogni giorno condiviso
SICK RAT! Voglio Lucy per vedermi meglio
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cerco un viso che sorride
e giro un film di cui ho visto già la fine
sono il regista dei suoni che vedi
e se registro incido le pareti
proiettando su di un muro giorni storti
senza prospettive con le vie di fuga chiuse nei ricordi
SICK RAT! POESIA DI UN REGISTA SENZA ATTORI
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una pellicola mi vincola a quello che sono
è come un film, il cui motivo dice perché suono
io faccio il possibile in mezzo a facce impassibili
sibilo sillabe nel silenzio dei miei simili
i sintomi che sento li tramuto in stimoli
piuttosto che restare muto assimilando medicine inutili
vivo per motivi futili e muoio per questioni irrisolvibili
Sick Rat! POESIA DI UN REGISTA SENZA ATTORI
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Un’altra strofa in regia, sono immagini in poesia
sia quel che sia io mi ci rivedo
nostalgico di certi posti perchè lì ridevo
ormai mi adeguo
seguo un tempo che mi porta indietro
Sick Rat! POESIA DI UN REGISTA SENZA ATTORI
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dammi un vinile anni settanta, sessanta o cinquanta
con su la voce di chi ci canta che mi incanta
rallento il tutto in camera oscura
incamerando la paura di una vita insicura
ho il timore di un lavoro che mi porterebbe fuori dalla mia natura
scrivo sceneggiature fino a tarda notte prima che sia troppo tardi
SICK RAT! POESIA DI UN REGISTA SENZA ATTORI
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ed ora se di questo testo non saprai che fartene
posso capirti, le emozioni devi un pò cercartele
a volte costruirtele tra i terremoti di giornate troppo ferme
a volte la tua vita gioca a carte e te ne accorgi solo quando perde
il tempo corre su una vibrazione e lo racconto
canto scene di una vita con un beat in sottofondo
SICK RAT! POESIA DI UN REGISTA SENZA ATTORI
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