“Un monaco è in viaggio e viene ospitato da una famiglia di contadini. Riceve del formaggio e un po’ di latte, ma è a disagio perché vede che i suoi ospiti sono veramente poverissimi. Il monaco chiede come fanno a vivere in quella capanna sperduta, senza risorse e la moglie del contadino spiega che hanno una vacca che mungono ogni mattina, vendono il latte ai vicini e sopravvivono risparmiando i pochi soldi che guadagnano dalla vendita e mangiando un po’ di formaggio che preparano con il siero. La mattina dopo il monaco dice al contadino e sua moglie: “Ho pensato tutta la notte a cosa posso fare per voi. Vi dico di uccidere la vostra vacca, ora”. Il contadino e la moglie sono stupefatti e iniziano a piangere. Sanno che ciò che dice un monaco è giusto e va fatto e con il cuore straziato conducono la vacca al precipizio dietro la casa e la buttano giù, uccidendola. Il monaco se ne va. Molti anni dopo, un altro monaco arriva a una tenuta estremamente lussuosa. C’è una grande casa bellissima, ci sono allevamenti di animali, ci sono frutteti, ci sono orti, perfino un laghetto dove nuotano pesci di ogni tipo. Il monaco viene accolto dai padroni di casa e gli viene offerto ogni ben di dio. E’ sorpreso e felice che questi contadini siano così benestanti e chiede come hanno fatto. Il padrone di casa allora racconta che, molti anni, prima vivevano in una capanna e avevano solo una vacca per loro sostentamento. Un giorno la vacca cadde nel precipizio dietro la loro casa e morì. Allora lui e la moglie capirono che dovevano imparare e mettere in atto nuove cose e così fecero. E il risultato fu che la loro vita fu infinitamente più prospera e felice di quando avevano solo la vacca e vivevano del suo latte.”
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