L’inizio della libertà è la realizzazione che tu non sei «colui che pensa».
E’ molto difficile accorgersi che i nostri processi di pensiero, sono solo espressione di una macchina che si chiama mente con la quale ci immedesimiamo. Non riusciamo a vedere che le nostre convinzioni, i nostri valori, le nostre idee, cambiano con il tempo e che nulla o quasi resta di ciò che credevamo e pensavamo anni prima. Continuiamo a pensare che il nostro “io” sia ciò che pensiamo allo stesso modo in cui ci identifichiamo con un corpo che invece cambia. Quando, per caso, ci capita di accorgerci che ciò che siamo è “l’osservatore” dei propri pensieri e che la mente è solo uno strumento, cominciamo a capire l’impermanenza della realtà e che esiste il “Permanente” “l’immutabile” E’ in questo momento che si creano le condizioni, da un lato, per una vera conversione e dall’altro per una liberazione dalla schiavitù della psiche. Quando infatti la natura impermanente della mente e dei pensieri risulta chiara alla comprensione, e si radica nella certezza, si può con maggior leggerezza affrontare le paure, le angosce, le rabbie, gli scoramenti, che la mente ci propina continuamente non potendo più fare l’errore di considerarle “vere” e soprattutto “nostre”.
(Elitheo Carrani)