Ogni persona, penso, nel corso degli anni si è trovata di fronte a delle soglie, delle vie a senso unico, delle porte che rappresentano l’inizio o la fine di qualcosa e il cui attraversamento è segnato da emozioni che si imprimono sul cuore come un marchio.
I nostri occhi sono lo strumento attraverso il quale possiamo ammirare il fantastico spettacolo di un sole che entra o esce dal nostro cielo.
Il nostro cuore è lo strumento che ci permette di commuoverci ai tramonti di QUEI giorni che finivano e delle albe di QUELLI che iniziavano.
Il tramonto per esempio di quando ti viene a mancare una persona che amavi, subito fai fatica ad accettarlo, ti sembra impossibile, ma poi la verità che, fredda, spietata, si rivela in un attimo, in un secondo e nella sua inequivocabilità la rende un fardello così pesante da sopportare.
O l’alba della prima volta che fai l’amore con la ragazza che ami con tutta l’anima. Ogni carezza, gesto, parola, acquista un valore particolare che cresce all’accumularsi di quella moneta coniata prima dell’inizio del tempo: l’amore con l’emozioni che l’accompagna. Poi il tramonto dell’ultima dell’ultima volta che le hai parlato, la rabbia, il rancore di cui oggi vorresti chiedere scusa, perché frutto di quell’atteggiamento sbagliato per cui “io sono l’unico a provare emozioni vere, gli altri non mi capiscono, perché vivono in un mondo materialista” e anche perché se è verissimo che ognuno vive nel proprio mondo è altrettanto vero che condividiamo lo stesso universo. E il tramonto di un giorno la cui data non dimenticherai mai.
Il tramonto di quando lasci la persona che ti amava con tutta, la sua, di anima, dopo anni passati insieme. Il dolore che dal suo, di cuore, volava nell’aria e si infiltrava nel proprio, di cuore, trasformandosi in una cascata di lacrime. E quella mano, incredula, che non trovava la forza di aprire quella porta, sapeva che sarebbe stata l’ultima. E, poi, magari, l’alba di qualche giorno fa, quando ricapitano in mano le vecchie lettere. Pensi di rileggerle, in realtà le leggi per la prima volta. Quando pensi che l’altro non ti capisce, in realtà sei tu che non hai mai capito te stesso. E poi sei felice di averle rilette e sei felice che le abbia scritte. Quando guardi il cielo la notte, le stelle, è affascinante pensare che quelle stesse luci che noi vediamo provengono da tanto lontano. Ci vuole molto tempo perché la luce faccia tutta quella strada, tanto da far pensare che oggi noi vediamo molte stelle, che in realtà, si sono già estinte. Ed è così che puoi vedere oggi quella ragazza che amava così tanto, come una stella che, in realtà, non c’è più nel cielo, ma che con la sua luce riesce ancora oggi ad illuminare, ad aiutare.
Oppure l’alba di quella volta che tieni in braccio tuo figlio di pochi giorni. Il cuore che trabocca di “neanche so io cosa”. La voglia di stringerlo forte, e la paura di stringerlo troppo forte. E quegli occhi curiosi che ti guardano chiedendoti: “tu chi sei?” e tu che cerchi di rispondere, con i propri occhi: “sono il tuo papà!” (e ti immagini che pensi: “azz, che culo! Iniziamo bene!”).
Il tramonto di quel giorno che una persona cara malata ti dice: “ma perché non ti fermi qualche altro giorno?” e sei troppo indaffarata a pensare alla tua vita per poter rispondere di sì. Il giorno dopo te ne vai ed è l’ultima volta che la vedi in vita. E in quella domanda c’era racchiusa la consapevolezza della cosa. E, oggi, il rimorso di non aver avuto neanche la decenza di regalare qualche altro giorno della tua vita, di questa vita spesso ricca di giorni inutili. E domani ti mancherà per sempre.
Il tramonto del pomeriggio prima di un’operazione importante. Il coraggio di trattenere le lacrime, da dove proviene non si sa! E l’alba del giorno dopo, dopo, magari, ore di intervento, della felicità “moderata”, controllata da un limitatore chiamato scaramanzia.
L’alba per scoprire un tesoro nascosto, non per la ricchezza oggettiva che porta, ma per il mistero che l’accompagna.
E qua ognuno a rivivere le proprie… e a chiederci quanti anni ha il nostro cuore… così ricco di… albe e tramonti.
Buona Pasqua a tutti di vero amore!
P.F. (rev.4/4/2015)