Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sempre sono stato
ma un dono mai me lo hai portato.
Anche quest’anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,
che tu viaggi in treno diretto;
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l’accelerato!
Oh cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa di ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti.
GIANNI RODARI
***
Certamente è proprio strana
una vita da Befana.
Tutto l’anno si riposa,
tutt’al più va a far la spesa,
stravaccata sul divano
col telecomando in mano
a guardar film e cartoni
colle gambe penzoloni,
poi in vacanza ai monti o al mare
senza aver nulla da fare,
si diverte, va a ballare,
torna a casa a malincuore
sempre brutta ma abbronzata
e comincia un’abbuffata
di dolciume e di crostate
e banane e cioccolate,
però poi siccome è inquieta
ecco che si mette a dieta
perde chili, si fa bionda
si diverte con la fionda
a tirar cioccolatini
ai bambini dei vicini.
Ma poi arriva il nuovo anno
e comincia con affanno
a raccogliere dolciumi
giochi bambole e profumi
da portare in una notte
sorvolando sulle rotte
delle stelle tutti i mari
ai bambini buoni e cari.
Tutto in una notte sola
e vedessi come vola!
La sua scopa sembra un razzo
che si ferma in ogni spiazzo
per lasciar a ogni bambino
qualche dolce e un pensierino.
E’ un lavoro delicato,
pensa che le è capitato
di scambiar per un camino
l’apertura di un tombino
e così , che gran scalogna,
è finita nella fogna.
Così vola senza sosta
da una costa a quella opposta
fino a che, ed è già mattino,
si risveglia ogni bambino.
A quel punto la Befana
sulla propria casa plana
entra dentro e, prima cosa,
va nel letto e si riposa.
La Befana finalmente
dorme e non pensa a niente
e sognando di dormire
dorme ancora all’imbrunire,
una volta, cosa strana,
dormì una settimana.
Poi si alza, si stiracchia,
piega un poco le ginocchia,
va in cucina, quindi pranza,
mette un disco e dopo danza
è felice mentre pensa:
Ricomincia la vacanza!
LE FILASTROCCHE DI VIOLA
***
Venìa di notte la Befana lesta,
volava in alto ad una scopa in groppa;
lei era vecchia, brutta, forse zoppa,
ma di balocchi empìa più d’una cesta.
La faccia allegra, mai lei era mesta,
come colei che ha sempre il vento in poppa,
con il mantello nero e qualche toppa,
i doni lei non dava a chi era desta.
Adesso, invece, la Befana è bella!
Ora lei vola solo su internet,
ella ti appare in una grande stella,
coi doni a bordo d’un rombante jet!
Nel calzettone infila adesso quella:
computer, videogiochi in un bel set!
SILVERIO LAMONICA
***
Auguri a tutte le amiche
specie le più giovani e belle
che come statue antiche
si credon delle stelle.
Auguri amiche care
non cedete al rancore
ché come vere befane
ci fate batter il cuore
FABRIZIO MARTELLI
***
E’ arrivata la Befana,
non é quella degli altri anni,
ha mutato vesti e panni
e s’é messa la barbantana.
Regalateci qualcosa
non ci fate più aspettare,
i compagni che sono avanti
ce la vogliono levare.
E arrivata la Befana!
E arrivata la Befana!
Qui giungemmo preparati
con i canti e con i suoni,
gentilissimi signori
a voi tutti siamo grati!
Vi ringrazia la Befana
che l’avete favorita
Dio vi lasci una lunga vita,
buona gente state sana!
E arrivata la Befana!
E arrivata la Befana!
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La Befana, cara vecchietta,
va all’antica, senza fretta.
Non prende mica l’aeroplano
per volare dal monte al piano,
si fida soltanto, la cara vecchina
della sua scopa di saggina:bef
è così che poi succede
che la Befana… non si vede!
Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!
Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,
perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto…
Un po’ di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!
GIANNI RODARI