Sapete, io credo nella magia.
Quasi tutti gli altri non si rendevano conto di vivere in quella rete di magia costituita dai filamenti d’argento della sorte e delle circostanze.
Ma io l’ho sempre saputo.
All’inizio noi tutti conosciamo la magia.
Veniamo al mondo e dentro di noi ci sono turbini di vento, incendi di boschi e comete.
Veniamo al mondo capaci di cantare con gli uccelli, di vedere nelle nuvole e di leggere il nostro destino nei granelli di sabbia.
Ma poi, la magia all’interno di noi viene cancellata dall’educazione…e dalla chiesa; viene sculacciata via, lavata via, pettinata via.
Ci mettono sulla retta via e ci dicono che dobbiamo comportarci in maniera responsabile.
E sapete perche’ ci dicono questo? Perche’ la gente che ce lo dice ha paura del nostro essere giovani e selvaggi. E perche’ la magia che noi conosciamo li ha fatti vergognare e li ha resi tristi per cio’ che hanno lasciato appassire dentro di loro.
Dopo che ci si allontana cosi’ tanto dalla magia, pero’, non si riesce piu’ a riaverla realmente indietro. Solo per qualche secondo. Solo qualche secondo di conoscenza e di ricordo.
Quando le persone si commuovono al cinema, e’ perche’ li’, in quel teatro buio, viene sfiorato, anche solo per un breve attimo, il lago dorato della magia. Poi escono nuovamente, nella crudele luce della logica e della ragione e il lago si secca; allora provano un senso di tristezza nel cuore e non sanno spiegarsi il perche’.
Quando una canzone risveglia un ricordo, quando dei batuffoli di polvere che rotolano in una lama di luce distolgono la tua attenzione dal mondo… quando ascolti un treno che corre sui binari lontano nella notte e ti chiedi dove stia andando…allora vai oltre cio’ che sei e il luogo dove sei.
Per il piu’ breve degli attimi, sei entrato nel regno della magia.
Ecco cio’ che credo.
Robert McCammon’s – “Boy’s Life”
You know, I do believe in Magic.
Oh, most everybody else didn’t realize we lived in that web of magic, connected by silver filaments of chance and circumstance.
But I knew it all along.
See, this is my opinion: we all start out knowing magic.
We are born with whirlwinds, forest fires, and comets inside us.
We are born able to sing to birds and read the clouds and see our destiny in grains of sand.
But then we get the magic educated right out of our souls.
We get it churched out, spanked out, washed out, and combed out.
We get put on the straight and narrow and told to be responsible. Told to act our age.
And you know why we were told that?
Because the people doing the telling were afraid of our wildness and youth, and because the magic we knew made them ashamed and sad of what they’d allowed to wither in themselves.
After you go so far away from it, though, you can’t really get it back.
You can have seconds of it. Just seconds of knowing and remembering.
When people get weepy at movies, it’s because in that dark theater the golden pool of magic is touched, just briefly. Then they come out into the hard sun of logic and reason again and it dries up, and they’re left feeling a little heartsad and not knowing why.
When a song stirs a memory, when motes of dust turning in a shaft of light takes your attention from the world, when you listen to a train passing on a track at night in the distance and wonder where it might be going, you step beyond who you are and where you are.
For the briefest of instants, you have stepped into the magic realm.
That’s what I believe.