I dieci motivi per cui vale la pena vivere:
1. L’ebbrezza impagabile di andare a letto esclusivamente con le donne degli altri.
2. Provare a vivere onestamente, non riuscirci, e dire con soddisfazione: però ci ho provato.
3. Tornare a casa infelici e inermi, ma privi di sensi di colpa.
4. Constatare, con un sorriso, che il down è stato inferiore al picco d’eccitazione procurato dalle droghe e dall’alcol.
5. Decapitare, con una sciabola antica, le teste di tutti i genitori ossessionati esclusivamente dall’educazione dei figli.
6. Infilare la testa sotto le coperte dopo aver praticato, a intervalli regolari, la nobile arte dell’aerofagia.
7. Incontrare per strada persone che si conoscono, guardare loro dritto negli occhi, e non salutarli.
8. Dubitare dell’intelligenza delle persone considerate unanimamente intelligenti.
9. Scoprire, ma purtroppo non accade mai, che tutti stanno complottando contro di te.
10. Gli occhi asciutti delle madri.
Ce ne sarebbe anche un undicesimo: gli occhi asciutti dei padri che non abbiamo avuto.
Tony Pagoda e i suoi amici, Paolo Sorrentino
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Lasciala perdere. Ti fa accumulare la merda nella testa con una tale lentezza che il giorno che capisci che vuoi divorziare avrai compiuto novantasei anni.
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Perché quando ti butti in vetrina finisci sempre a gennaio col cartello dei saldi bene in vista. E con i saldi è sempre la stessa storia. Finisci per pensare che era roba che valeva poco anche quando la vendevano a prezzo pieno. ***
Ma pare che sia la modernità. Si cattura a brandelli. Di fretta. Un pezzo di film, la strofa di una canzoncina, poche righe di un articolo, niente per intero, le frasi tutte sconnesse, incomplete, tutti pronti a ciò che viene dopo, nella speranza che quel dopo sia più rilevante, invece è rilevante solo ciò che viene dopo ancora e così via, fino a essere depositati lentamente dentro una bara.
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Uno fa finta che il mondo era meglio prima, ma non è vero, è un alibi, eri tu che eri meglio prima.
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Si diceva che Roma è morta. Questo è il motivo per cui, stringi stringi, è il posto migliore del mondo in cui vivere. Per sentirsi vivi, non bisogna forse ossessivamente relazionarsi alla morte?
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Le decisioni rapide sono peculiarità dell’anziano moderno per ovvie ragioni: lo stringato tempo rimanente di vita.
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La zoppicante scalata del costrutto, prima.
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