Per gran parte di noi la giornata lavorativa inizia fra i tormenti quando, strappati al dolce nettare dell’oblio, ci troviamo davanti la prospettiva di diventare cittadini ligi al dovere, pronti a servire i nostri padroni sul luogo di lavoro con gratitudine, allegria ed energie in abbondanza. (Perché mai, per inciso, sentiamo un bisogno così disperato di avere un «posto»? Gli impieghi sono cose orribili. Ma su questo torneremo più avanti.)
Dopo la sveglia, tocca a Mr Kellogg sfruttare i nostri sensi di colpa per indurci all’azione. «Sorgi e risplendi!» ci esorta dalla scatola di corn flakes. L’atto fisico di masticare fiocchi di mais o altri cereali è dipinto nelle pubblicità televisive come una strabiliante alchimia che opera su individui infingardi: il pelandrone annebbiato e con la barba lunga (cattivo) viene tramutato per magia in un lavoratore vispo e giocondo che sprizza vigore e determinazione (buono) dal potere positivo del cereale. È rivelatore il fatto che lo stesso Kellogg fosse un salutista puritano fanatico che non faceva mai sesso (preferiva i clisteri). Tali sono gli artefici della nostra vita quotidiana.
Con tutte le promesse della società moderna — tempo libero, autonomia e libertà di far ciò che più ci piace — gran parte di noi è ancora schiava di un’agenda che non ha scelto.
Tom Hodgkinson * L’OZIO COME STILE DI VITA
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Oziare è bello. Questo libro ha lo scopo di celebrare la pigrizia e di attaccare la cultura occidentale del lavoro, che ha schiavizzato, demoralizzato e depresso così tanti di noi.
Non far niente è il lavoro più duro di tutti, come notò Oscar Wilde. Intorno a voi ci sono sempre un sacco di persone che cercano di farvi fare qualcosa. È per questo che ho tentato di creare una specie di canone di scritti sull’ozio tratti dalla filosofia, dalla letteratura, dalla poesia e dalla storia degli ultimi tremila anni, per fornire a noi oziosi le munizioni mentali di cui abbiamo bisogno per combattere la guerra contro il lavoro. E il mero numero di grandi cultori dell’ozio nella storia dimostra che non siamo soli.
Tom Hodgkinson * L’OZIO COME STILE DI VITA
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