Ed è da quel caldo giorno dell’estate 1997,
all’età di 22 anni, che iniziai ad usare questo
amuleto per entrare in un mondo tutto mio,
chiamato “Khepri”, un luogo dove rifugiarmi
e dove combattere il male del mondo, della realtà,
dove rigenerarmi per affrontare il presente.
Quando mi stendo sul letto e leggo il rituale
sacro posto sul retro dello scarabeo immagino
che da quest’ultimo partano delle bende che
avvolgono il mio corpo, mummificandomi.
È allora che inizia la mia lotta interiore, è in
tal modo che ho fatto diventare Khepri parte
integrante di me, generando il mio mondo interiore”.
Da “L’amuleto dell’essere” di Gaetano Barreca