Gioco con mio di figlio, il mio più piccolo, e con il suo orsacchiotto di cui lui sostiene di essere il padre.
Ci nascondiamo sotto le coperte. Tutto è buio.
Per evitare di sentirmi soffocare faccio viaggiare la mente: mi piace ricordarmi di quando lui, il piccolo, avendo compiuto da poco i tre anni d’età, mi aveva trascinato con sé tra le migliaia di pupazzi di un Disney Store e tra tutti ne aveva scelto, con decisione e assoluta precisione, uno, uno solo! Quello là.
Si, proprio quello che adesso abbracciamo insieme per difenderlo dal drago che infesta i mari in cui – sempre sotto le nostre coperte – siamo immersi.
Poi però improvvisamente i pensieri svoltano e volano altrove.
Sai che non potrà essere sempre così; che non potrà essere sempre “come se”. E che quando il Drago verrà, bisognerà in qualche modo affrontarlo.
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[da L’ombra più lunga -Tre racconti sul padre * Gianfranco Pecchinenda]