Ci sono scrittori che citano e scrittori che non citano, forse perché sentono che citare sia umiliante o una cortesia troppo servile, un omaggio che nessuno potrebbe meritare.
Padre e Memoria * Federico Campbell
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l’atto di leggere è una conversazione differita, dice Gabriel Zaid – è una prova ulteriore del fatto che insieme stiamo scrivendo il grande libro universale di tutta l’umanità.
Padre e Memoria * Federico Campbell
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non è facile riuscire a far sì che una corretta citazione possa calzare adeguatamente con l’idea appena abbozzata in un altro paragrafo, per arricchirla. Per questo si tratta di un’arte. Una connessione segreta.
Padre e Memoria * Federico Campbell
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Se non fosse per gli appunti che andiamo annotando in qualche block notes, quaderno o agendina che sia, le idee se ne andrebbero
senza più tornare. Questo perché – come diceva Pascal – ci sono pensieri che vanno e vengono e altri che vanno e non vengono più.
Per questa ragione è prudente appuntarli nel modo esatto in cui si sono manifestati.
Padre e Memoria * Federico Campbell
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La fantasia è stata quasi sempre associata alla perdita di tempo e alla tendenza a grattarsi la pancia, vale a dire a poltrire. Senza dubbio, la fantasia è la madre di tutte le invenzioni, tanto nella ricerca scientifica come nella creazione letteraria, compresa quella politica.
Grazie alla fantasia stimoliamo la memoria creativa e finanche il racconto che andiamo costruendo su noi stessi, perché ogni autobiografia, in ultima istanza, è una finzione.
Padre e Memoria * Federico Campbell
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Più che riprodurre, la memoria inventa. Ricategorizza. Riclassifica. Non ripete: riorganizza. Sempre all’interno di un quadro emozionale, l’abbandono, i cambiamenti e le separazioni della vita, accendono alla memoria: il posto in cui i morti ancora vivono.
Padre e Memoria * Federico Campbell
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«Gli tornò in mente la morte di suo padre (…). Non avrebbe mai voluto rivivere quel ricordo perché ne trascinava altri, come un sacco pieno che esplode e sparge tutto intorno il suo contenuto. La morte di suo padre che trascinò con sé altre morti e in ognuna d’esse
era sempre presente l’immagine del volto tormentato; un occhio ferito, mentre l’altro guardava vendicativo. E altro ancora, fino ad averla cancellata dal ricordo quando non ci fu più nessuno cha la ricordava». Padre e memoria ri-agiscono insieme. E, in questo modo, come scrive Oliver Sacks, »
quello che pretendiamo è lanciare un ponte, riconciliare o integrare, attraverso la memoria, le discontinuità, come anche attraverso il mito e l’arte. Tutti, in definitiva, siamo esiliati dal passato».
Padre e Memoria * Federico Campbell