Improvvisamente avvertii e osservai che un’altra, che però ero io, si sollevò dal mio corpo e s’incamminò verso la libreria. Io restai sul divano contemplando il mio stesso percorso. La donna controllò la parte superiore del mobile; sfiorò uno ad uno i sette libri di Franz Kafka: Contemplazione, Il processo, Il castello, America, La metamorfosi, Lettera al padre e La condanna; c’erano anche tre dischi dei Beatles, collocati l’uno sopra l’altro. La donna prese ogni disco con molta attenzione, come se non volesse lasciare tracce. L’ultimo era il famoso disco bianco dei Beatles. E sorrise, lasciò i dischi al loro posto, si accovacciò, si allontanò un poco e lesse i titoli dei tre libri che occupavano l’estremità inferiore: Danubio di Claudio Magris, La biblioteca di notte di Alberto Manguel e Dietario voluble di Enrique Vila-Matas. Tre titoli che incitano al viaggio geografico, letterario, materiale o esistenziale ma comunque sempre un viaggio; ogni movimento, immaginario o corporeo, finisce per essere un viaggio; pensò a voce molto bassa.
La Contemplazione, Edgar Borges- trad. Gianfranco Pecchinenda