Mi ero vestito con un paio di pantaloni blu e una camicia azzurra. Mi ero pettinato i capelli indietro, come faceva mio nonno. Lui usava la brillantina, io avevo messo una specie di gel. Mio nonno, quello con la brillantina, non l’ho mai visto. È la nonna che me ne ha parlato. Mi diceva sempre che durante la settimana lavorava tanto, ma la domenica, o come diceva lei “la festa”, si vestiva sempre elegante, con la camicia azzurra pulita. Si faceva bene la barba e si pettinava i capelli indietro con la brillantina. Mia nonna mi diceva che già da ragazzo faceva così e che la prima volta che lo aveva visto si era innamorata subito. Erano in piazza, alla festa del paese. Lui l’aveva notata e si era avvicinato per chiederle di ballare, ma lei gli aveva detto di no, non perché non volesse, ma perché aveva avuto vergogna per la troppa emozione. A ogni ballo lui tornava da lei per invitarla nuovamente. Al settimo tentativo, lei aveva risposto sì. Da quell’istante non si erano più separati; l’anno dopo, alla festa del paese, erano già marito e moglie.
I NONNI E L’AMORE
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