Ma come farò a farci incontrare? E’ arrivata una tua lettera. E’ lì sul tavolo, pallida come una morta. Il bianco respinge la luce, no?
La aprirò fra un minuto. Lasciami godere il dubbio. Lascia che sparga un po’ di colore ottimista… Te l’ho già detto che vedo noi due sempre immersi nel verde? Mi balena davanti il verde, quando penso a te. Un’ampia distesa di verde. Forse il ventre infinito del mare, forse un’antica foresta europea, forse solo un grande prato (avrei dovuto metterti in guardia, di solito i miei sogni finiscono
all’altezza del prato). Tu sei seduta sull’erba, leggi un libro, e io un giornale. Tra noi c’è una distanza enorme. Un prato gigantesco e due estranei. Come portarli in un solo secondo ad abbracciarsi senza passare attraverso gli stadi intermedi e senza declamare le frasi che milioni di uomini e di donne hanno già rese insipide prima di noi?
CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO, DAVID GROSSMAN