Immaginavo che ci fosse qualcuno che mi cercava, che s’interessasse a me, che conoscesse il mio nome e il mio volto e che il mio futuro dovesse dipendere da questo incontro
GIANFRANCO BREVETTO * il ladro di libri
***
Marta non avrebbe portato via nulla con sé. Voleva sentirsi leggera, voleva lasciare lì, tra le cose apparentemente dimenticate, anche quel velo di tristezza che ricopriva il suo volto. Non le apparteneva, le era stato imposto. Un velo pesante ed insidioso. Quel velo la opprimeva, era il segno della sua sottomissione: lo avrebbe lasciato scivolare lungo le scale.
GIANFRANCO BREVETTO * il ladro di libri
***
Un errore. Un errore accomunava me e Marta: l’aver cercato dentro di noi qualcosa che ci aiutasse a capire quanto stava accadendo. Avevamo, così, attinto dal pozzo l’acqua che noi stessi vi avevamo versato. Ed ora continuavamo ad avere sete.
GIANFRANCO BREVETTO * il ladro di libri
***
La sentiva arrivare. Marta sentiva arrivare la crisi, il momento in cui non è più possibile guardare indietro. Il momento in cui le catene si spezzano o si richiudono per sempre. Aveva sempre rinnegato se stessa, ora abbandonava quel sé rompendo lo specchio nel quale non si era mai riconosciuta.
GIANFRANCO BREVETTO * il ladro di libri
***
Avevi un’idea di come fare? Di come procedere in quella che tu ritenevi la tua liberazione? Era questo che ti assillava. I tuoi dubbi, alla fine, ti rendevano immobile. La paura ti costringeva all’esilio.
GIANFRANCO BREVETTO * il ladro di libri
***
Ovunque tu fossi in quell’istante una mia carezza ti avrebbe cercata. Un ultimo bacio dimenticato, una certezza sfuggita e mai detta, ti avrebbero raggiunta. In quell’istante, nell’oblio dei forse, ogni gesto e respiro, una sillaba sacra.
GIANFRANCO BREVETTO * il ladro di libri
***
Evidentemente! Evidentemente c’era qualcosa che non andava. Che non andava in lei o negli altri. Se ne accorgeva da come la guardavano, da come lei vedeva il mondo che la circondava. Era divenuta insofferente, cinica, quasi insensibile. No, si diceva, non sarebbe durato a lungo. Ci doveva essere una fine.
GIANFRANCO BREVETTO * il ladro di libri