La meditazione è come un singolo pezzo di legno. L’investigazione e l’introspezione sono un’estremità del legno, la calma e la concentrazione sono l’altra estremità. Se sollevi un pezzo di legno, entrambe le estremità si sollevano contemporaneamente. Qual è la concentrazione e qual è l’introspezione? Soltanto questa mente.
Ajahn Chah, “Tranquillo stagno nella foresta”
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Quando l’introspezione diventa superficiale, e l’ego fraudolento prende il sopravvento, bisogna darsi alla vendita di calia
Woody Allen
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Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei.
Iscrizione sul tempio dell’oracolo di Delphi
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Noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas, etsi tuam naturam mutabilem inveneris, trascende et te ipsum.
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Non uscire fuori di te, ritorna in te stesso: nell’interiorità dell’uomo abita la Verità, e se troverai la tua natura mutabile, trascendi anche te stesso.
Agostino, De vera religione, XXXIX
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Viaggiare potrebbe essere una delle più forme più gratificanti dell’introspezione.
Lawrence George Durrell
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Partita illusoria a tratti priva di introspezione filosofica.
Fréngo – Antonio Albanese
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Una volta c’erano due discepoli che sedevano in meditazione. Uno sedeva in un modo molto solenne e dignitoso, l’altro in modo poco formale, quasi persino non mantenendo la propria postura. Tuttavia il Maestro colpì il primo col bastone usato in sala di meditazione per testare se la sua mente era altrettanto solenne e dignitosa quanto indicava la postura. Se non fosse stato così, si sarebbe risentito verso il maestro e si sarebbe vessato. D’altra parte, se la sua mente fosse stata solenne e dignitosa, avrebbe umilmente richiesto istruzioni al Maestro per migliorare la sua pratica. Come potete vedere, invece di cavillare sul giusto o sbagliato, quello che dovreste veramente fare è usare costantemente l’introspezione per vedere se voi stessi avete ottenuto autentica forza nella pratica. Ecco un buon modo di misurare la vostra forza: quando gli altri insistono che voi state sbagliando, pur sapendo che avete fatto tutto correttamente, siete in grado di accettare sinceramente tali critiche.
Dagli insegnamenti del maestro Kuang-ch’in
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L’introspezione ci fa trovare spazi immensi nei quali velate ombre vagano a rammentare il tempo ormai fuggito: rivisitando a tratti questi celati spazi, facciamo rivivere i ricordi e par così che ognuno di questi si vesta di nuova luce. Ciò che triste sembrava prima, ora è vivace e nel subconscio si riserva grande spazio.
Ci certifica così la gratificante certezza di aver vissuto con il calore dei ricordi più belli e più significativi del nostro tribolato passato!
Silvano Montanari