La vita, talvolta, sa essere cinicamente assurda.
La vida es una herida absurda!
ESSERE RICARDO MONTERO* GIANFRANCO PECCHINENDA
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Esiste nell’uomo una realtà ineludibile e che riguarda il doppio (Il sosia), che assume sostanzialmente la forma di una vita segreta e inconfessabile, a meno che non si faccia ricorso,[…] alla scrittura letteraria: la fuga da se’ stessi è impossibile;un sosia ci accompagna sempre e comunque, inesorabile e implacabile, in ogni luogo e in ogni momento, al fine di convincerci della sua propria ineluttabilità.
ESSERE RICARDO MONTERO* GIANFRANCO PECCHINENDA
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“Un doppio è, in genere, un duplicato.
A un’entità originale si affianca, come un’ombra , un’altra entità.
Il mio doppio è però molteplice, talvolta anche drammaticamente molteplice, come capita con tutti i personaggi del mondo odierno. E soprattutto non gode di alcuna stabilità. E’ precario, vive di brevi momenti, per essere successivamente sostituito da altri come lui. Una pluralità di altri.”
ESSERE RICARDO MONTERO* GIANFRANCO PECCHINENDA
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Mentre attacca Just One of Those Things – che lo abbia messo su il cameriere del Flore o io stesso, mentre nel chiuso del mio piccolo studio del centro antico di Napoli sto annotando queste frasi, poco importa, come si sarà capito – mi strattona l’anima il ricordo della figura di mio padre e della sua ancora recente morte. Ancora
ESSERE RICARDO MONTERO* GIANFRANCO PECCHINENDA
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“… si potrebbe ipotizzare che il prezzo da pagare per ottenere un sempre più elevato grado di autonomia, sia quello di doversi arrendere alla drammatica consapevolezza dell’assurdità dell’essere….”
ESSERE RICARDO MONTERO* GIANFRANCO PECCHINENDA
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“Si faceva sempre più urgente in me il bisogno di cercare di capire chi fosse quel Ricardo Montero, che cosa avesse a che fare con Vila-Matas, con Bove, Morante-Monteiro, Adolfo Fattori-Farnese e -soprattutto- con la mia esistenza, nella quale si era ormai catapultato con tanta improvvisa veemenza. Da quel momento è come se un velo di assurdo avesse cominciato ad avvolgersi delicatamente intorno ai miei giorni. E alle mie notti…”
ESSERE RICARDO MONTERO* GIANFRANCO PECCHINENDA
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