se vuoi ridere devi dare tutto te stesso.
Assolutamente tutto.
E se vuoi far ridere questo non basta.
Devi dare via tutto ciò che hai messo via in anni di sofferenza, concentrazione e ritagli.
Devi percorrere ogni angolo del tuo computer, ogni cassetto, ogni cartelletta.
Devi ricordare ogni stupidaggine che hai ascoltato, memorizzato e poi dimenticato.
Devi chiedere aiuto a chi ti ama, ti capisce, ti supporta e ti sopporta.
Solo così puoi pensare di mettere assieme un senso dell’umorismo compiuto. Qualcosa che ti porta a pubblicare un libro che nessun altro, proprio nessuno, potrebbe fare.
A quel punto, pensi di essere arrivato.
Invece ti accorgi che non è così.
E allora devi dare tutto te stesso.Assolutamente tutto. Ma, alla fine, non è sufficiente. Così arrivi a un livello di concentrazione davvero profondo. Il livello che ti permette di raggiungere una pole position del sorriso, una vittoria dell’umorismo, un giro veloce del divertimento. Pastonesi e Terruzzo affermano di aver compiuto questo percorso. Non so se sia vero. In ogni caso sono riusciti a venire sin quiper chiedermi di scrivere una introduzione, da scrivere mentre guido. A questo punto di una cosa sono certo: che non si può guidare, scrivere una prefazione, e ridere nello stesso momento, anche danso tutto me steso, assolutamente tutto. Così mi fermo, smetto di scrivere, e continuo a RIDERE. A costo di perdere un giro.
Ayrton Senna
[prefazione a Pastonesi e Terruzzi * Se l’ammazzi fai pari]